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Napoli, Comitato Lettieri denuncia aggressioni. Attivisti: "Chiesto solo rimozione di striscione"

19 giugno 2016 | 14.41
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Gianni Lettieri (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Gianni Lettieri (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Il Comitato "Lettieri sindaco" denuncia aggressioni "ad opera di alcuni antagonisti ed estremisti di collettivi che fiancheggiano il sindaco uscente" ai danni di Gianni Lettieri e di Marco Nonno, esponente di Fratelli d'Italia e candidato nella lista "Prima Napoli". "Quello che si sta verificando in queste ore in alcuni seggi di Napoli è squadrismo fascista", si legge in una nota del Comitato "Lettieri sindaco".

Secondo la ricostruzione dello staff del candidato sindaco, Lettieri sarebbe stato aggredito "mentre passeggiava tranquillamente con la figlia e dei cittadini lontano dai seggi, all'uscita da un bar". Nonno "e alcuni ragazzi" invece sarebbero stati aggrediti con "insulti verbali" e sarebbero stati "strattonati fisicamente". In un'altra nota, il Comitato "Lettieri sindaco" denuncia inoltre un "comizio" di Luigi de Magistris nei pressi del seggio della scuola Vanvitelli, in via Luca Giordano nel quartiere Vomero. Il portavoce di Lettieri, Tiberio Brunetti, ha convocato nella sede del comitato di piazza Bovio una "conferenza stampa urgente".

Gli attivisti del centro sociale Ex Opg "Je so pazzo", che come già avvenuto per il primo turno sono impegnati all'esterno di diversi seggi di Napoli a riscontrare eventuali irregolarità, hanno fornito su Facebook la loro versione dei fatti. "A Pianura davanti alla scuola, a pochi metri dal seggio - spiegano gli attivisti - è stato di nuovo calato, come già il 5 giugno, lo striscione che invita a votare Marco Nonno. Ovviamente questa cosa non si può fare. Quando i ragazzi del #controllopopolare hanno richiesto di rimuoverlo Nonno ha iniziato uno show. Prima ha chiamato le guardie per farci togliere le magliette, poi ha iniziato a chiamare, urlando, rinforzi al cellulare. Noi ovviamente abbiamo tenuto addosso le magliette: non ci sono simboli politici, dunque si possono tenere".

A questo punto, sempre secondo la ricostruzione degli attivisti, "Marco Nonno ha annunciato che allora se non ci spostiamo 'faccio arrivare 20 camicie nere, manco quelle hanno simboli politici'. Dopodiché è subito partito sulla sua moto facendo il saluto romano".

Il comitato per Lettieri Sindaco replica in una nota: "Alla denuncia per aggressione nei confronti degli antagonisti che questa mattina hanno aggredito Gianni Lettieri aggiungeremo quella per calunnia". "Leggiamo di false ricostruzioni - si legge -, cui parte della stampa sta dando spazio senza prima verificare se corrispondano al vero, diffuse dalle sigle antagoniste cui appartengono i loschi personaggi che questa mattina si sono resi protagonisti dell'aggressione a Gianni Lettieri, per provare a mascherare il grave episodio di intolleranza e violenza, che, unito alle altre decine di episodi analoghi subiti da altri cittadini in giro per la città, costituiscono una macchia indelebile contro il voto democratico a Napoli. Fortunatamente, dopo nostri numerosi solleciti, stiamo registrando in queste ore numerose identificazioni e allontanamenti, ad opera delle forze dell'ordine e di polizia, di questi esponenti violenti dai seggi. È la dimostrazione che il cosiddetto controllo popolare istituito da de Magistris è illegale e antidemocratico", conclude il comunicato.

Interviene sul caso anche de Magistris che ha chiamato il prefetto di Napoli Gerarda Maria Pantalone per esprimere "profonda irritazione per le ripetute violazioni del silenzio elettorale da parte del candidato Gianni Lettieri e del suo staff", rende noto il Comitato de Magistris, sottolineando come sia stata "addirittura indetta una conferenza stampa in piena consultazione in corso, un evento mai verificatosi nelle precedenti tornate elettorali".

Nella nota il Comitato de Magistris risponde alle accuse lanciate dal Comitato "Lettieri sindaco" definendo "pura fantasia" lo svolgimento di "comizi elettorali del sindaco fuori dai seggi"; riguardo alle presunte "aggressioni da parte di fiancheggiatori antagonisti", lo staff del sindaco uscente parla di "ultimi rantoli di gente disperata che non sa più cosa inventarsi".

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