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Pd, Cuperlo: "Non abbiamo paura del lanciafiamme, abbiamo ottimi estintori"

25 giugno 2016 | 15.12
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"Non abbiamo paura del lanciafiamme" di Renzi. La sfida di Gianni Cuperlo arriva da Bologna dove ha riunito la sinistra dem. "Sono andato su Wikipedia - ironizza - e ho studiato la voce 'lanciafiamme': è un'arma che serve a incendiare una vasta zona. Tendenzialmente, dice Wikipedia, si alimenta con il petrolio o il napalm perché la benzina è più pericolosa per il soldato ma non è quasi più in uso dagli eserciti".

"Ecco - scandisce tornando al tono serio - vorrei che non fosse nemmeno più usata nei partiti ma sono sicuro che sarà così. Anche se venisse usata, comunque, abbiamo degli ottimi estintori".

Sul segretario del Pd, precisa, "non ho posto nessun problema riguardo al doppio incarico anche se, si sa, la mia opinione è sempre stata chiara in merito. Ho fatto un congresso chiedendo due incarichi e due profili diversi per il segretario e il capo del governo".

"Ma dopo un risultato come quello di domenica scorsa ai ballottaggi - spiega - non ci si scaglia contro questo o quello, fosse pure il segretario del partito. Si cerca di ragionare e di trovare le soluzioni possibilmente insieme perché un partito non è fatto da chi dirige e da chi rema contro".

"Questa - critica Cuperlo - è un po' una caricatura di questi ultimi anni che ha creato anche dei danni secondo me perché noi siamo una sinistra che vuole dare una mano, che vuole avanzare delle proposte e contribuire a fare il Pd più forte, a fare quel Pd che oggi ancora non c'è". "Quindi io mi auguro che ci sia la volontà di ascoltarsi".

A Renzi, nella relazione di apertura dell'assemblea di sinistra dem, Cuperlo chiede "coraggio e lucidità" oltre che di riflettere sul tema della "scarsa autorevolezza della nuova classe dirigente". Da Bologna, il leader della minoranza Pd lancia al segretario un messaggio chiaro: "Fermati e rifletti". Il rischio, altrimenti, avverte, "è di condurre il popolo della sinistra e il suo partito a una sconfitta drammatica".

AMMINISTRATIVE - Tornando ai ballottaggi, Cuperlo osserva che "dopo questo risultato elettorale c'è innanzitutto da affrontare la questione. Non è un problema di equilibri interni. Non basta sostituire qualche nome con qualche altro".

"Qui - scandisce Cuperlo - è successo qualcosa, è successo non solo che abbiamo perduto in alcune città importanti di questo Paese: Torino, Roma, Napoli e altre. E' accaduto che una parte piuttosto significativa delle persone che in questo Paese avevano votato a sinistra e che stanno peggio perché la crisi ha fatto loro molto male non hanno più, in questo momento, fiducia nei nostri confronti. Questo è un problema che va affrontato con una discussione molto seria".

La minoranza dem si prepara ad aprirla nella prossima Direzione convocata da Matteo Renzi. "Pensavamo di avviarla ieri alla Direzione - conferma Cuperlo - ma è stata rinviata per motivi assolutamente legittimi. Credo sarà riconvocata la prossima settimana e quello sarà un terreno di un confronto molto utile".

LEGGE ELETTORALE - Quanto alla legge elettorale, a proposito della richiesta di una modifica dell'Italicum, "spero e mi auguro che il segretario del Pd e presidente del Consiglio sappia raccogliere questo appello, questo invito - dice Cuperlo - e si apra una discussione per avere una buona legge elettorale".

"La combinazione tra la riforma della Costituzione e la legge elettorale, che è stata approvata con i voti della sola maggioranza, non funziona. E' una valutazione abbastanza condivisa, molto più largamente condivisa di qualche settimana fa - sottolinea - Una legge elettorale diversa e migliore, che consentisse anche ad alcune forze, almeno alcune dell'opposizione, di convergere sul terreno delle regole faciliterebbe certamente anche il percorso del referendum costituzionale".

"Voteremo sì solo a una legge elettorale diversa e migliore che consentisse anche ad alcune forze dell'opposizione di convergere sul terreno delle regole, regole che vanno scritte tutti assieme, l'abbiamo sempre detto", conclude Cuperlo.

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