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Renzi a Berlino: "Tempi rapidi per Brexit, poi dare cuore a progetto Ue"

27 giugno 2016 | 19.06
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Matteo Renzi (Afp)
Matteo Renzi (Afp)

Da una parte servono "il buonsenso, la responsabilità, la lucidità che in questi momenti occorrono", dall'altro "abbiamo il bisogno di dare nei prossimi mesi gambe e cuore al progetto europeo". Lo ha detto Matteo Renzi al termine del vertice a Berlino con Angela Merkel e Francois Hollande.

"Mi sembra interessante il percorso proposto. Si prende atto che la Gran Bretagna ha deciso, si volta pagine, non si perde tempo e contemporaneamente" si lavora a "una strategia che porti al cuore dei valori dell'Europa".

"Se da un lato siamo tristi" per le decisioni del popolo britannico, dall'altro, continua il premier italiano, "quello che è accaduto l'ultima settimana dimostra che questo è un tempo favorevole, propizio per scrivere una nuova pagina d'Europa".

"Noi vogliamo farlo tutti insieme - aggiunge - partendo da ciò che ci unisce, ma non dobbiamo perdere neanche un minuto e l'Italia farà la sua parte. Va valorizzato ciò che ci unisce, che costituisce la grandezza dell'Europa, non solo l'Europa delle procedure e delle banche, l'Europa del sociale, partendo dal fatto che molto è stato raggiunto ma molto possiamo fare tutti insieme. L'Europa è forte e deve essere sempre più solidale e capace di guardare al futuro". "Con la democrazia - non si scherza, si è votato, occorre voltare pagina".

"In una prospettiva sul medio periodo", continua, la Brexit può essere "un'occasione positiva per la nostra economia", se l'Europa "coglie l'occasione per investire questo può essere un elemento che fortifichera' non solo l'economia ma anche la famiglia europea".

"Tutto ciò che servirà a dare tranquillità e fiducia ai cittadini sarà oggetto di interesse delle istituzioni europee e del governo italiano in un quadro di leale collaborazione", ha poi detto Renzi rispondendo alla domanda se ci sarà un sostegno del governo alle banche.

Per gli Stati dell'Unione, afferma il premier, "non c'è un direttorio, l'Ue non ha direttori, ha una organizzazione complessa in cui ognuno porta il suo contributo. L'Italia in questi anni ha fatto delle riforme che non erano state fatte per molto tempo e ora può dare una mano in più per dare un supporto a questo grande sforzo unitario"

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