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Corruzione, Alfano: "Indegne accuse su mio padre, 80enne e malato"

06 luglio 2016 | 11.55
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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"Oggi la barbarie illegale arriva a farmi scoprire, dalle intercettazioni tra due segretarie, che un uomo di ottant'anni, il cui fisico è da tempo fiaccato da una malattia neurodegenerativa che non lo rende pienamente autosufficiente, avrebbe fatto 'pressioni' presso le Poste per non so quale fantastiliardo di segnalazioni". Lo dichiara in una nota Angelino Alfano, intervenendo sulla pubblicazione di alcune intercettazioni relative all'inchiesta su corruzione e riciclaggio della procura di Roma. "Le due signore che parlano, anche insultandomi, non so chi siano, ma quell'uomo lo conosco bene - sottolinea Alfano - perché è mio padre ed è indegno dare credito e conto a ciò che i magistrati avevano scartato dopo avere studiato. Nel frattempo, il contenuto reale dell'inchiesta giudiziaria passa in secondo ordine in spregio ai tanti uomini dello Stato che a quella inchiesta si sono applicati".

Angelino Alfano non ha mai preso in considerazione l'ipotesi di dimettersi da ministro dell'Interno. Parlando con i suoi alla Camera, dove si trovava per rispondere al question time, secondo quanto si è appreso, Alfano avrebbe categoricamente escluso il passo indietro: non sarà un caso Lupi 2, ha detto ai deputati centristi che gli hanno chiesto quali fossero le sue intenzioni.

"Ministro Alfano, faccia una cosa giusta: dimissioni." - ha scritto su Facebook il leader della Lega Matteo Salvini - "Non per l'assunzione del fratello alle Poste o per quello che avrebbe fatto il padre, ma per la sua totale incapacità di difendere i confini e la nostra sicurezza, i cittadini italiani e le stesse Forze dell'Ordine. #angelinoacasa".

Intanto i capigruppo M5S di Camera e Senato Laura Castelli e Stefano Lucidi hanno dichiarato: "Poste Italiane SpA, sta per "Poste Italiane Società per Alfano"? Le intercettazioni telefoniche inchiodano letteralmente il ministro degli Interni del governo Renzi. Tra il padre che invia 80 curriculum alle Poste e l'assunzione del fratello del ministro nella stessa società, dovrebbe rassegnare oggi stesso le dimissioni".

"Tra l'altro - aggiungono i Cinque Stelle - il caso dell'assunzione del fratello di Alfano fu denunciato nel 2013 dal Movimento 5 Stelle il 18 settembre 2013 in una interrogazione a prima firma Andrea Coletti che non ha mai avuto risposta" continuano Castelli e Lucidi.

"Chiediamo le immediati dimissioni del ministro degli Interni, se vuole per chiederle siamo pronti ad inviare un raccomandata senza ricevuta di ritorno tramite 'Poste Società per Alfano'..." concludono i capigruppo M5S.

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