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M5S, braccio di ferro sulla proprietà del simbolo

22 luglio 2016 | 13.11
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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A quanto apprende l'Adnkronos da fonti accreditate, ci sarebbe in corso un braccio di ferro sulla proprietà del simbolo M5S. E sull'associazione su cui poggia il Movimento e che, fino alla scomparsa di Gianroberto Casaleggio nell'aprile scorso, prevedeva solo quattro soci: lo stesso Grillo, Casaleggio, Enrico Nadasi (commercialista di Grillo) ed Enrico Grillo. Ieri l'incontro a Genova tra il direttorio al gran completo ed Enrico Grillo, legale nonché nipote del leader dei 5 Stelle. Al suo studio, in via Roccatagliata Ceccardi a Genova, fa capo l'associazione M5S che formalmente detiene la proprietà del simbolo. E sarebbe proprio lui, viene riferito, a frenare l'operazione sul marchio stellato.

Ieri Beppe Grillo all'ultimo momento ha deciso di restare a Olbia, in Sardegna, per festeggiare il compleanno in famiglia. Ma i contatti con Di Maio e gli altri restano costanti, i temi sul tavolo genovese sono stati discussi da tempo e a più riprese, a partire dalla famosa riunione con Casaleggio a Milano poco prima della scomparsa del cofondatore del Movimento. I temi al centro dell'incontro, l'associazione nonché il simbolo del M5S.

La questione, viene riferito, sarebbe questa: far uscire nipote e commercialista di Grillo dall'associazione, dunque anche dalla proprietà del simbolo, e fare spazio ai parlamentari: in particolare i membri del Direttorio, ipotesi più accreditata e non smentita. Davide Casaleggio, viene inoltre assicurato, non subentrerebbe al padre nella proprietà del logo. Non sarebbe invece contemplata l'ipotesi di un cambio del simbolo con l'indicazione del candidato premier.

Grillo resterebbe -anche nella proprietà del marchio M5S dunque- ma come 'padre nobile', il suo ruolo da legale rappresentante verrebbe meno anche per non correre il rischio che il suo patrimonio personale possa essere coinvolto nelle diverse cause intentate nei confronti del Movimento. Il passo di lato ormai sempre più reale, anche da un punto di vista formale. Il cambiamento, comunque, non sarà imminente ma ci vorrà ancora qualche mese.

Grillo già a Imola, nella due giorni grillina, aveva annunciato la volontà di donare il simbolo al Movimento. Ma la faccenda si starebbe rivelando piuttosto complicata. Tant'è, viene spiegato, che quella di ieri non è stata la prima riunione tra i membri del direttorio e il nipote del leader 5 Stelle per dirimere la questione.

Altro elemento da non sottovalutare, i malumori che serpeggiano tra una cerchia piuttosto ampia di parlamentari per la nomina del direttorio voluta da Grillo e Casaleggio. Malumori pronti ad esplodere se il direttorio dovesse subentrare nell'associazione che detiene il simbolo M5S. E l'assenza di Gianroberto Casaleggio, su questo fronte, sembrerebbe pesare come un macigno.

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