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Renzi: "Inutile l'austerity se poi la gente non arriva a fine mese"

11 settembre 2016 | 18.40
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Immagine di repertorio (Afp)
Immagine di repertorio (Afp)

L'austerity è "inutile se poi la gente non arriva alla fine del mese". A dirlo il presidente del Consiglio Matteo Renzi intervenendo alla festa dell'Unità a Catania. "Non ne posso più di un'Europa che si occupa di finanza, di tecnocrazia, di austerity e poi perde la nuova generazione", ha aggiunto.

Referendum - "E' una riforma che abbiamo voluto, costruito, che non riduce gli spazi di democrazia, ma riduce le poltrone, semplifica le istituzioni e le rende più semplici e più agili" ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi, intervenendo alla Festa dell'Unità di Catania. "Noi non consentiremo di fare del referendum costituzionale l'ennesima tappa del congresso del Pd".

Pd resti unito, sfida si vince insieme - "Non si costruisce una rivoluzione nel giro di un giorno. Siamo pronti a fare la nostra parte, a guardare dove abbiamo sbagliato, ma c'è un punto su cui voglio sfidare il Pd - dice il presidente del Consiglio -. Se dopo 2 anni si è rimesso in moto il mondo della ricerca, dell'innovazione, dell'edilizia scolastica, se abbiamo fatto questo bisogna guardarci negli occhi e sapere che la sfida va combattuta insieme.Tutti insieme senza polemiche. Io non ho paura di andare ovunque e raccontare quali sono le nostre idee". Il premier ha dunque invitato il partito ha restare unito perché "la sfida si vince insieme".

Non attacchiamo Raggi, noi diversi da M5S - "Facciamo vedere che siamo diversi dalle macchine del fango - ha detto Renzi -. Non attacchiamo Virginia Raggi, noi rispettiamo il voto dei cittadini di Roma, non abbassiamo la guardia, ma rimaniamo dell'idea che bisogna rispettare le regole e non ricorrere agli insulti. Noi così spieghiamo la differenza tra noi e loro e che le istituzioni le rispettiamo sempre. C'è il Pd, evviva il Pd, ma l'Italia prima di tutto".

Legge elettorale - "Disponibilità totale a discutere di legge elettorale" ha detto il premier, sottolineando che "c'è bisogno però che gli altri facciano proposte, noi facciamo le nostre".

Terremoto - "La prima reazione quando sentiamo i nomi di quei Paesi, è esprimere una parola di affetto, di vicinanza - ha detto Renzi -. Il Pd manda il proprio abbraccio a quelle famiglie che in una notte hanno visto perdere i propri cari. Il Pd sa che quel dolore non avrà mai fine, ma l'Italia tutta intera senza polemiche inutili e sterili fa sentire la propria vicinanza". "Bisogna dire una parola chiara d'orgoglio su come uomini e donne sono intervenuti nelle ore successive al terremoto. Grazie ai professionisti e ai volontari dell'accoglienza e del soccorso. Un grazie particolare - ha aggiunto- ai vigili del fuoco che mi hanno colpito molto non per ciò che sono, ma per come hanno interpretato il loro ruolo". "Il terremoto - ha evidenziato- mostra le nostre fragilità. Non credo a chi dice che esiste il rischio zero. A chi racconta che se si facesse tutto ciò che serve, la natura sarebbe sconfitta. Non è così. Ciò che è certo è che ciascuno di noi può fare qualcosa in più".

Renzi e D'Alema - "Questa è la riforma della nostra storia, del nostro passato - ha detto il premier -. E siccome quelli come D'Alema sono talmente esperti di passato che vorrebbero fregarci il futuro, continuando tutti i giorni con risse e polemiche, noi diciamo che questa riforma è la riforma del Pd, come lo era quella dell'Ulivo".

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