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Roma, Di Battista: "Ora Raggi è autonoma, a lei oneri e onore"

13 settembre 2016 | 19.54
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Alessandro Di Battista (FOTOGRAMMA) - (FOTOGRAMMA)
Alessandro Di Battista (FOTOGRAMMA) - (FOTOGRAMMA)

"Si possono commettere errori, Raggi oggi è del tutto autonoma, a lei onore e onore". Lo ha detto Alessandro Di Battista, ospite di 'Otto e mezzo' su La7. L'errore più grave commesso dalla sindaca "è il non aver spiegato nel primo mese in che situazione drammatica verte la Capitale".

"Su Roma ci assumiamo le responsabilità di errori e leggerezze. Noi abbiamo dato per scontato che l'assessore Muraro potesse far parte di queste indagini, lo sapevano tutti i giornali. Ci siamo detti 'aspettiamo un avviso di garanzia'. Un errore non dirlo subito, non dobbiamo più commetterlo e questo errore serve a farci crescere" aggiunge Di Battista, membro del direttorio.

L'assessore, "Raggi ha voluto confermarla", ma da parte dei 5 Stelle c'è stato un "ragionamento anche politico: aspettiamo settembre. Ma il movimento deve essere più trasparente della trasparenza".

"Da quando è nato il direttorio, subito dopo, si era già parlato di un allargamento del direttorio". Su questo, "decideremo insieme a Beppe, con lui prenderemo le decisioni, ma l'allargamento è fisiologico" dice Di Battista.

"Questo è normale, ora siamo diventati una forza politica di massa - aggiunge - Allargare il numero delle persone che si assumono responsabilità è normale, corretto". Di Battista nega poi la nascita di un comitato di saggi, in seno al Movimento, con Dario Fo e Ferdinando Imposimato.

Per quanto riguarda l'intervento dell'ambasciatore Usa sul referendum, c'è stata "un'ingerenza sguaiata, piuttosto grave. Vorrei ricordare che la sovranità appartiene al popolo italiano. All'ambasciatore vorrei chiedere se lui rappresenta il popolo nordamericano o qualche banca" dice Di Battista, citando Jp Morgan. "Siamo alleati non siamo sudditi".

Infine, sul candidato premier del M5S, "lo sceglierà la Rete, così come abbiamo fatto con il presidente della Repubblica: i nomi verranno espressi dalla Rete, questa è la democrazia diretta".

A chi gli fa notare che potrebbe aver la meglio su Di Maio, "credo che Luigi abbia delle qualità che io personalmente non ho, per esempio la capacità di gestione". Eppure dalla vicenda di Roma è uscito ammaccato, "ma se io mi fossi preso certe responsabilità, forse ne sarei uscito ammaccato anch'io", aggiunge assicurando che tra lui e Di Maio non c'è nessun conflitto.

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