"Mi dispiace, sono addolorato dalla scelta di Bersani" di votare no alla riforma costituzionale. "Intanto perché la minoranza Pd aveva chiesto disponibilità a modificare l'Italicum" per dire sì alla riforma costituzionale, "Renzi ha detto che questo tema sarebbe stato al centro della direzione di domani, anche con disponibilità a cambiare" la legge elettorale. Ora alla "vigilia si annuncia il no, ma così si lacera il partito". Lo dice il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini durante 'L'Intervista' in onda su Sky.
La scelta di Bersani di votare no al referendum sulla riforma costituzionale "penso sia motivata da altro". "Il tema vero è che nel Pd e fuori dal Pd si sta utilizzando il tema referendario per contrastare Renzi", aggiunge Franceschini.
La battaglia politica, anche all'interno di un partito, "è naturale di fronte a tanti cambiamenti introdotti da Renzi", ma "ci sono le primarie e il congresso del Pd per sfidarlo. Ma perché fare battaglia su una riforma importante per il futuro del paese? Se non passa questa, non è che se ne farà un altra nei prossimi mesi - osserva il ministro- se vince il no per 10 anni non si farà alcuna riforma".
Per Franceschini "è strano" che il no di Bersani ma anche quello di Roberto Speranza "arrivino alla vigilia della direzione: si sta usando il referendum per altro, per una battaglia politica lecita ma" che non deve giocarsi "su un tema importante come quello del referendum che si sta usando per un altro tipo di scontro".
