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Giro: "Italiano lingua del sì". Poi Renzi precisa: "Riferimento a canto dantesco"

17 ottobre 2016 | 11.37
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Matteo Renzi (Foto Afp) - AFP
Matteo Renzi (Foto Afp) - AFP

"Noi siamo la lingua del sì, basta con i no pessimisti e rassegnati". Lo ha detto il vice ministro degli Affari Esteri, Mario Giro, durante la sua relazione di apertura degli Stati generali della lingua italiana a Firenze in Palazzo Vecchio, citando un celebre detto di Dante Alighieri a proposito delle "genti del bel paese là dove 'l sì suona".

L'accenno al sì è stato sdrammatizzato poco dopo dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, dichiarando che non ha niente a che fare con il referendum: "Il riferimento di Giro al sì era un dotto riferimento al 33esimo canto dell'Inferno dantesco, con il quale il poeta si riferisce agli italiani".

"Questa la mettiamo a verbale per le polemiche - ha osservato Renzi rivolto al viceministro Giro - Con questa citazione, caro Mario, mi metti in difficoltà: i miei studi di Dante sono arrugginiti, ma credo sia la stessa terzina in cui dice ''ahi Pisa, vituperio delle genti' e visto che devo essere a Pisa fra un paio d'ore siamo entrati in un giro di gaffe imbarazzante".

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