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M5S, Di Maio replica sul caso spese: "In 3 anni e mezzo ho restituito 204mila euro"

18 ottobre 2016 | 14.12
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Luigi Di Maio (Foto Fotogramma)
Luigi Di Maio (Foto Fotogramma)

"Tra lo stipendio da deputato, lo stipendio aggiuntivo da vice presidente della Camera, i vari rimborsi e spese di rappresentanza, ho restituito ai cittadini italiani in tre anni e mezzo 204.582, 62 euro. E sono felice di averlo fatto. Da quando sono stato eletto deputato e poi vice presidente della Camera, avrei avuto diritto a: stipendio aggiuntivo da vice presidente; stipendio pieno da deputato (di cui restituisco la metà); spese di rappresentanza; auto blu; telepass gratuito; cellulare di servizio; spese gratuite in tipografia; tutti i rimborsi spese che non uso e non rendiconto ma ho rinunciato". Così Luigi Di Maio, dal blog di Beppe Grillo, interviene sulla polemica nata per i 100mila euro spesi in tre anni per gli eventi sul territorio.

"E' capitato anche - va avanti - che abbia pagato alberghi, biglietti aerei e dei treni per viaggi istituzionali e biglietti aerei-treni per gli eventi sul territorio, senza farli rimborsare alla Camera, anche se ne avrei avuto diritto. In pratica gestisco due cariche, ma lo Stato ne paga solo una. Le spese che ho sostenuto e rendicontato riguardano le attività istituzionali e gli appuntamenti sul territorio, a cui prendo parte praticamente ogni giorno da 3 anni".

"Tutti insieme io e i miei colleghi parlamentari del Movimento 5 Stelle abbiamo fatto risparmiare ai cittadini italiani oltre 18 milioni di euro - va avanti Di Maio - Anzi, non li abbiamo solo fatti risparmiare, ma li abbiamo anche messi a frutto per le piccole imprese italiane, versandoli al Fondo per il Microcredito con cui abbiamo aiutato 3.000 imprese in tutta Italia e abbiamo creato circa 6.000 posti di lavoro".

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"Periodicamente i giornali accedono ai nostri rendiconti e iniziano a parlare dei nostri rimborsi. La cosa incredibile è che ci siamo riusciti: finalmente in Italia si parla di politici che restituiscono gli stipendi e che rendicontano le proprie spese! Se ve l'avessero detto 3 anni fa non ci avreste creduto", prosegue il vicepresidente della Camera.

"Invece oggi siamo arrivati a questa che è una vera e propria rivoluzione culturale per la politica italiana. Purtroppo dobbiamo registrare che diversi esemplari della vecchia specie politica non hanno ancora capito cosa è successo e, frastornati, ci rincorrono e provano persino a farci le pulci su quello che restituiamo, loro che si tengono tutto, non restituiscono un centesimo e non rendicontano niente di niente! E a volte qualcosa se lo rubano pure", sottolinea.

"Per correttezza - va avanti Di Maio - dobbiamo dire che qualcosa, in effetti, restituiscono: ma al loro partito, cioè a sé stessi. Qualche giornale spaccia i nostri rendiconti come scoop, ma questi sono trasparenti e pubblici. Li trovate su tirendiconto.it. Siamo in attesa, ormai da circa 3 anni e mezzo, di una conferenza stampa del Pd che annuncia che i propri parlamentari si ridurranno gli stipendi e rendiconteranno le spese, magari su tirendicontopd.it".

"Lo stesso discorso - rimarca il grillino - vale per Forza Italia, la Lega, Scelta Civica, Ncd o altri partiti che l'ultima volta che siamo andati a votare non esistevano ma che ora fanno parte del governo. La speranza è l'ultima a morire. Chissà, forse anche loro decideranno di tagliarsi gli stipendi e restituirli. E magari i giornalisti li incalzeranno su questo".

"Vediamo se avverrà questo piccolo, grande miracolo. La prima occasione utile per dimostrare pubblicamente la loro buona volontà ce l'avranno tra meno di una settimana: il 24 ottobre, infatti, è calendarizzata alla Camera la proposta di legge a prima firma Roberta Lombardi per il dimezzamento degli stipendi dei parlamentari", ricorda Di Maio.

"Noi speriamo che questa volta dicano sì, perché per risparmiare davvero non c'è bisogno di stravolgere la Costituzione e fare una riforma che getterà l'Italia nel caos: basta votare la nostra proposta lunedì prossimo - invita Di Maio - Confidiamo nel fatto che la approvino in 24 ore come è avvenuto per la prima tranche di rimborsi elettorali che i partiti hanno incassato, grazie alla votazione lampo della legge Boccadutri, approvata alla Camera e immediatamente anche al Senato in un giorno di lavoro".

"Ora, invece di perdere tempo e farlo perdere ai cittadini, raccontando che non abbiamo diritto ai rimborsi elettorali (falso, ne abbiamo diritto, altrimenti non saremmo rappresentati in Parlamento. Solo che vi abbiamo rinunciato) o altre menzogne, fatevene una ragione, imitateci e il 24 ottobre prossimo votate la nostra proposta di legge e #DimezzateviLoStipendio".

"Su www.webtv.camera.it i cittadini potranno seguire il vostro comportamento in Aula a partire da lunedì prossimo". Segue un post scriptum: "Ll dominio tirendicontopd.it dovrebbe essere ancora libero", ironizza Di Maio.

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