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Renzi: "Nel Pd c'è chi usa il referendum per avere la rivincita"

06 novembre 2016 | 12.50
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Renzi:

"Il referendum è il derby tra passato e futuro, tra cinismo e speranza, tra rabbia e proposta, tra nostalgia e domani. Possiamo affrontarla nel merito, la riforma: abbiamo smascherato le bufale". Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi nel suo intervento alla Leopolda (FOTO).

Pochi secondi prima che Renzi prendesse la parola per concludere la settima edizione della Leopolda, nell'ex stazione fiorentina si è verificato un black out elettrico. L'inconveniente, durato pochi minuti, è probabilmente legato al nubifragio in corso sul capoluogo toscano.

“Sappiate che è stato tutto organizzato dal castigo divino per i nostri discorsi di questi ultimi giorni - ha ironizzato il premier - E il fulmine è arrivato nel momento opportuno”.

Renzi ha spiegato che il referendum del 4 dicembre non è solo sul "superamento del bicameralismo paritario, ma sul superamento dell'atteggiamento rinunciatario" e per favorire un'Italia "in grado di affrontare le sfide della modernità e del futuro". Ed ha ricordato alla platea che mancano 28 giorni all'appuntamento, in vista del quale per il premier occorre mobilitarsi per convincere gli elettori incerti a votare Sì.

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Quando ha evocato il nome di Massimo D'Alema, la platea della Leopolda è esplosa in un fragoroso applauso nei confronti del premier. "D'Alema ha detto: 'noi la riforma l'avremmo fatta meglio'. Io chiedo: perché non l'ha fatta, allora, in questi anni?". E qui è scattato un boato da parte delle migliaia di persone riunite sotto le volte dell'ex stazione ferroviaria.

Un'altra ovazione è arrivata quando Renzi ha citato i "teorici della ditta" parlando delle divisioni interne al Partito Democratico. Dalla platea si sono levati fischi e anche grida tipo "fuori, fuori". Il leader del Pd ha espresso "amarezza", perché "in una parte del nostro partito gli stessi che 18 anni fa decretarono la fine dell'Ulivo, stanno provando a decretare la fine del Pd, perché hanno perso il congresso e usano il referendum per avere la rivincita".

"Sia detto con rispetto, ma non glielo consentiremo", ha aggiunto il presidente del Consiglio, citando Bernie Sanders che negli Usa aiuta Hillary Clinton, "non sta lavorando per Trump" e "questo ai teorici della ditta quando ci sono loro e dell'anarchia quando ci sono gli altri andrebbe spiegato".

"Dicono no perché hanno l'ultima occasione per tornare in pista - ha scandito ancora - Lo hanno capito anche i bambini che vogliono restare in campo, al loro posto senza cambiare nulla".

Poi il Patto di stabilità e il terremoto. Dal palco il premier ha sottolineato che "tutte le spese per l'edilizia scolastica" legate alla messa in sicurezza sismica "saranno fuori dal Patto di stabilità, che piaccia o non piaccia ai funzionari di Bruxelles".

"A tutti gli sfollati vorrei andasse il nostro primo pensiero: non solo della Leopolda ma di tutti gli italiani che credono che risolveremo anche questa difficoltà e che saremo capaci di ricostruire, oltre il sentimento di orgoglio che abbiamo avuto nell'estrarre vive 238 persone, una cosa mai accaduta in Europa" ha rimarcato Renzi.

"Non basta rispondere all'emergenza. Noi saremo capaci di ricostruire e vogliamo dimostrare di essere il numero 1 nelle emergenze, faremo una politica di prevenzione - ha aggiunto - Lo Stato c'è e non si mette dalla parte di quelli degli effetti speciali, dello show, per poi scoprire che le new town non ci sono. Noi prendiamo atto del terremoto più forte e cattivo degli ultimi 36 anni per ricostruire davvero e dare un futuro diverso all'Italia".

Quanto alla vignetta di Vauro oggetto di dure polemiche, "il vignettista si domandi se offende noi o le famiglie delle vittime del terremoto che devono convivere con un'assenza - ha detto Renzi - Si domandi se non sia una cosa riprovevole offendere chi non ha più un caro".

Il premier è anche tornato a parlare di Roma. "Ci sono giovani che hanno paura del cambiamento, non è dunque una questione di età, ci sono 40enni che dicono no alle metro" ha scandito, alludendo all'amministrazione comunale capitolina della sindaca Virginia Raggi.

Poi le elezioni Usa. "Fra due giorni c'è un nuovo presidente degli Stati Uniti d'America. Io spero che ci sia 'una' nuova presidente degli Stati Uniti d'America" è l'auspicio del presidente del Consiglio.

Al termine dell'intervento, Renzi è sceso dal palco e si è concesso un bagno di folla tra selfie, abbracci e strette di mano.

La settima edizione della Leopolda ideata da Renzi è stata affollata nei tre giorni da quasi 26.000 presenze. Il dato è stato reso noto dagli organizzatori. Per la precisione le presenze complessive sono state circa 25.700. Si tratta della cifra di visitatori più alta registrata dalla Leopolda. Nel 2015 le presenze furono circa 23.000, nel 2014 circa 21.000.

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