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Papa: "Pace sociale in pericolo se il popolo è separato da chi comanda"

24 novembre 2016 | 19.21
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(Afp)
(Afp)

"Quando il popolo è separato da chi comanda, quando si fanno scelte in forza del potere e non della condivisione popolare, quando chi comanda è più importante del popolo e le decisioni sono prese da pochi o sono anonime o sono dettate sempre da emergenze vere o presunte, allora l’armonia sociale è messa in pericolo con gravi conseguenze per la gente: aumenta la povertà, è messa a repentaglio la pace, comandano i soldi e la gente sta male". E' l'avvertimento che Papa Francesco lancia nel videomessaggio inviato a Verona ai partecipanti al 'Festival della dottrina sociale della Chiesa', ricordando che "stare in mezzo alla gente fa bene non solo alla vita dei singoli, ma è un bene per tutti".

Sottolinea Bergoglio: "Solo con una grande violenza si potrebbe ridurre la varietà a uniformità, la pluralità di pensieri e di azioni ad un unico modo di fare e di pensare". "Stare in mezzo alla gente evidenzia la pluralità di colori, culture, razze e religioni. La gente fa toccare con mano la ricchezza e la bellezza della diversità - afferma il Pontefice - Quando si sta con la gente si tocca l’umanità: non c’è mai solo la testa, c’è sempre anche il cuore, c’è più concretezza e meno ideologia. Per risolvere i problemi della gente bisogna partire dal basso, sporcarci le mani, avere coraggio, ascoltare gli ultimi", raccomanda il Papa.

"L’isolamento - è il monito di Papa Francesco - sviluppa paura e diffidenza e impedisce di godere della fraternità. Bisogna proprio dirci che si corrono più rischi quando ci isoliamo di quando ci apriamo all’altro: la possibilità di farci male non sta nell’incontro ma nella chiusura e nel rifiuto".

"La nostra umanità si arricchisce molto se stiamo con tutti gli altri e in qualsiasi situazione essi si trovano. È l’isolamento che fa male non la condivisione - spiega il Pontefice - Quando ci facciamo carico di qualcun altro, penso a un malato, a un vecchio, a un immigrato, a un povero, a un disoccupato, quando ci prendiamo cura dell’altro, ci complichiamo meno la vita di quando siamo concentrati solo su noi stessi".

Il Papa osserva che "stare in mezzo alla gente non significa solo essere aperti e incontrare gli altri, ma anche lasciarci incontrare. Siamo noi che abbiamo bisogno di essere guardati, chiamati, toccati, interpellati, siamo noi che abbiamo bisogno degli altri per poter essere resi partecipi di tutto ciò che solo gli altri ci possono dare. La relazione chiede questo scambio tra persone: l’esperienza ci dice che di solito dagli altri riceviamo di più di quanto diamo".

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