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Ipotesi voto anticipato, 'panico' fra i parlamentari Pd

06 dicembre 2016 | 14.20
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(Fotogramma)
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Capannelli, telefonate, sms. L'ipotesi che Matteo Renzi voglia portare il Pd al voto il prima possibile ha fatto scattare il panico tra i parlamentari. "Diranno che è per la storia della pensione che i deputati non vogliono mollare lo scranno, ma non è così. L'operazione è un azzardo, un salto nel buio", si osserva anche nella maggioranza dem. Ed è lì, tra i dubbiosi della linea voto subito, che la minoranza Pd sta lavorando per cercare di allargare il fronte anti elezioni.

"Non sappiamo cosa dirà Renzi in Direzione ma se questa fosse la linea", e la posizione di Alfano per il voto anticipato ha fatto scattare più di un campanello di allarme, "noi ci opporremo fermamente e non saremo soli", dicono dalla minoranza Pd. Ufficiali di collegamento stanno sondando Dario Franceschini e Andrea Orlando, considerati più cauti rispetto a una precipitazione verso il voto. E ovviamente si guarda al Colle confidando che, per dirla con un deputato bersaniano, "Mattarella tenga botta". Contatti anche con Sergio Chiamparino, Enrico Rossi, Gianni Cuperlo.

"Il punto è che tutti cercano di capire chi dà le carte". Se Renzi, insomma, ha dietro di sè un Pd pronto a seguirlo ovunque oppure se gli equilibri, di fronte a un accelerazione verso il voto, potrebbero cambiare. "Finora Renzi ha avuto una maggioranza dell'80 per cento e più. Magari potrebbe ritrovarsi un partito spaccato a metà adesso", confidano nella minoranza.

Oggi alle 17 ci sarà una riunione della minoranza Pd. "Vediamo se Renzi fa uscire qualcosa sulle sue intenzioni nelle prossime ore. Ma se ci trovassimo di fronte a una forzatura, ci metteremmo su una strada che potrebbe essere senza ritorno...".

La forzatura, si argomenta nella minoranza, non riguarderebbe solo la legge elettorale con l'Italicum appeso alla sentenza della Consulta e via dicendo. Ma anche come il Pd si presenta alle elezioni e l'ipotesi di bypassare il congresso riporta in auge l'evocazione della scissione. "Se Renzi pensa di arrivare al voto senza congresso, equivarrebbe a buttarci fuori dal partito. Noi non saremmo rappresentati. Chissà forse Renzi vuole davvero questo, che ce ne andiamo e lui si fa il partito con Alfano...", si dice nella minoranza.

"Un gruppo dirigente che ha portato il Pd alle sconfitta delle amministrative e alla disfatta del referendum, è delegittimato o no? Servirà un congresso o no prima di andare al voto? Servirà riflettere un attimo dopo quello che accaduto? Renzi così distrugge il Pd al di là dei destini personali di ognuno di noi...", commentano i bersaniani.

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