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Legge elettorale, Di Battista: "Mai in trattativa con i ladri di democrazia"

06 dicembre 2016 | 13.05
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(Fotogramma)
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"Renzi, Alfano, Verdini e Boschi hanno bloccato il Parlamento con queste riforme costituzionali dannose e bocciate dalla stragrande maggioranza degli italiani. Hanno fallito e devono andare a casa. Il M5S non intende bivaccare mesi su mesi alla ricerca di una quadra con i partiti politici responsabili dei disastri in Italia. Non ne possiamo più". Lo scrive, in un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo, il deputato M5S Alessandro Di Battista, ex membro del direttorio grillino.

"Non gli interessa fare una legge elettorale migliore per i cittadini, gli interessa un 'anticinquestellum' - accusa - una legge elettorale contro il Movimento. E noi che cosa dovremmo fare? Sederci al tavolo con questi 'ladri di democrazia'? Aprire una trattativa con questi bari? Non esiste! Noi vogliamo occuparci dei problemi reali, vogliamo un reddito di cittadinanza e vogliamo sostenere le piccole e medie imprese. Vogliamo una vera legge anti-corruzione e una vera abolizione di Equitalia".

"Non ci faremo trascinare in estenuanti trattative sulla legge elettorale - mette in chiaro - Il Paese è stufo. Per noi l'Italicum, la legge elettorale che loro si sono votati, ha dei profili di incostituzionalità (se fosse così chi l'ha votata dovrebbe vergognarsi e sparire dalla scena politica). A ogni modo ce lo dirà la Corte Costituzionale. Una volta che si sarà pronunciata andremo al voto con quella legge corretta, sia alla Camera che al Senato. Punto. E, finalmente, il Popolo italiano deciderà chi dovrà governare il Paese", conclude.

Dello stesso avviso il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, da molti considerato candidato premier in pectore del M5S, che parlando con i cronisti a Montecitorio sgombera il campo sulle voci di presunte alleanze con altri partiti: "Alleanze non ne facciamo, resta in piedi il nostro modo di procedere. Noi avremo il nostro programma e chiederemo al Capo dello Stato di avere il mandato per fare il governo, chi ci sta vota il nostro programma. Chi non ci sta deve prendersi le sue responsabilità".

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