cerca CERCA
Sabato 20 Aprile 2024
Aggiornato: 07:52
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Consultazioni, Lega chiude il secondo giorno. Gentiloni due volte a Palazzo Chigi

09 dicembre 2016 | 09.43
LETTURA: 6 minuti

(Afp)
(Afp)

Seconda giornata di consultazioni del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per la soluzione della crisi di governo. Il premier Matteo Renzi è rientrato a Roma da Pontassieve. Stamattina, a Palazzo Chigi, sono passati il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, la ministra delle Riforme Maria Elena Boschi e il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Il ministro Gentiloni è poi tornato anche in serata a Palazzo Chigi. Anche il ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha fatto visita al premier Matteo Renzi, per poi lasciare la sede del governo da una uscita posteriore.

"Il Pd fa gioco di squadra". E' il bilancio dell'incontro, durato circa un'ora, tra Matteo Renzi e Dario Franceschini. Il faccia a faccia tra il premier e il ministro della Cultura, da quello che si apprende, è servito per un chiarimento su tutte le questioni legate alla crisi di governo e si è svolto in una clima "collaborativo".

Lunghissima la lista di componenti parlamentari e forze politiche minori a colloquio con il presidente Mattarella alle quali, in serata, si è aggiunta anche la Lega, ultimo colloquio della giornata.

Toto-premier, chi sale e chi scende

LEGA - La posizione della Lega è quella "espressa dal popolo italiano domenica: vuole votare e non gradisce Renzi presidente del Consiglio. Si deve andare al voto il prima possibile". Così il vicesegretario del Carroccio, Giancarlo Giorgetti, al termine del colloquio che la delegazione ha avuto al Quirinale con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

"E' singolare -ha detto ancora Giorgetti, rispondendo ad una domanda dei giornalisti- che i Cinquestelle si augurino che resti Renzi a palazzo Chigi. Renzi si ritiri temporaneamente da questo tipo di responsabilità".

Quanto invece ad un eventuale atteggiamento accondiscendente di Silvio Berlusconi nei confronti di un governo guidato da esponenti Pd diversi da Renzi, "l'esperienza -ha affermato l'esponente della Lega- dovrebbe suggerire di stare attento a compiere passi di questo tipo". Infine la legge elettorale: "accettiamo qualsiasi legge elettorale, ci sono leggi elettorali perfettamente costituzionali che in un sol giorno potrebbero essere inserite nell'ordinamento".

IDV - L'Italia dei valori è "disponibile a un governo di responsabilità nazionale con la più ampia partecipazione possibile", che approvi una legge elettorale "che consenta ai cittadini di scegliere i rappresentanti e avere governi stabili" e "metta in sicurezza i conti dello Stato". Lo ha sottolineato Maurizio Romani, membro del Gruppo Misto del Senato, ricevuto al Quirinale. "Siamo convinti - ha aggiunto - che stiamo andando verso questa direzione". Il vice capogruppo, Francesco Campanella, ha invece espresso l'auspicio di "un'ampia maggioranza per una legge elettorale che restituisca al Parlamento il peso che la Costituzione gli attribuisce".

GRUPPO MISTO - "Un governo deve essere fatto presto, partendo dall'attuale maggioranza, aperto ad altre forze e deve iniziare ad operare da subito - ha detto il capogruppo del Misto alla Camera, Pino Pisicchio, al termine del colloquio con il presidente della Repubblica - Chi deve fare la proposta è il Partito democratico", ma "non c'è una qualificazione di un governo che prende la fiducia". Pisicchio ha espresso la "preoccupazione forte di creare una condizione di ripresa di dialogo civile, di giungere a un momento elettorale che abbia sistemi coerenti tra loro". C'è poi "il problema serio delle banche" e la necessità di "recuperare un giusto canale di comunicazione con le istituzioni europee".

FDI - "Non abbiamo nomi preferiti. Ovviamente, per noi, la cosa più intollerabile di tutte sarebbe il Renzi bis, perché vorrebbe dire proprio non avere nessuna forma di rispetto per gli italiani che a stragrande maggioranza lo scorso 4 dicrembe hanno detto che non voglionio Renzi, non vogliono le sue politiche, non vogliono le sue riforme". Così Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, uscendo dal Quirinale.

GAL - Gal è "ben disponibile alla scelta che vorrà il Presidente Mattarella", con la consapevolezza che l'Italia ha bisogno di "una nuova legge elettorale", che per "lealtà" nei confronti della Corte costituzionale sarebbe bene iniziare a discutere dopo il suo pronunciamento. Questa le parole del capogruppo al Senato di Gal, Mario Ferrara, al termine del colloquio con Mattarella.

DeS-CD - "Un governo nella pienezza delle sue funzioni", perché "i governi non sono come gli yogurt che portano la scadenza", per "una transizione responsabile al voto dei cittadini", che accompagni il Parlamento per una nuova legge elettorale, si occupi degli importanti impegni internazionali che attendono l'Italia e dei "doverosi e necessari impegni di natura economica e finanziaria e sul piano del sistema del credito". Così il capogruppo di Democrazia solidale-Centro democratico alla Camera, Lorenzo Dellai, al termine dell'incontro con il presidente della Repubblica.

GRUPPO AUTONOMIE - "Il pericolo di questi eventi straordinari e pericolosi per l'economia nazionale" come quelli legati alla situazione del Monte dei Paschi di Siena richiede "un governo nel pieno dei poteri". Lo ha affermato Karl Zeller, a nome del Gruppo per le Autonomie del Senato, al termine del colloquio al Quirinale. Un governo, ha aggiunto, "che rappresenti l'Italia al G7 e agli appuntamenti internazionali importanti del 2017", che accompagni l'approvazione della legge elettorale e di provvedimenti rimasti in sospeso in Parlamento come la la legge sulla concorrenza e la riforma del processo penale. "Tutti i partiti politici - ha concluso Zeller - dovrebbero mettere al centro gli interessi del Paese e cercare una maggioranza più ampia per la nuova legge elettorale".

CONSERVATORI e RIFORMISTI - Sì a una nuova legge elettorale evitando "ritorni al passato" con un sistema proporzionale, ma garantendo "sistemi decidenti". In ogni caso il "perimetro del governo a noi non ci riguarda, riguarda chi lo ha gestito finora. Non possiamo e non potremo far parte di un governo che abbia una maggioranza politica a cui ci siamo opposti". Così Raffaele Fitto, al termine del colloquio che la delegazione dei Conservatori e riformisti ha avuto al Quirinale con Mattarella, verso il quale ha espresso "molta fiducia".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza