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Toto-premier, chi sale e chi scende

09 dicembre 2016 | 17.22
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(Fotogramma)
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Restano diverse le ipotesi ancora in campo per la soluzione della crisi di governo e continua a impazzare il totopremier. Il primo nodo da sciogliere, ovviamente, è quello dell'impronta che dovrà avere l'esecutivo che andrà a nascere da qui a qualche giorno. In queste ore appare sempre più in salita l'ipotesi di un governo di responsabilità (la proposta del Pd) e non appare nemmeno così agevole la via di un esecutivo di natura tecnica.

E' per questo che nel totopremier viene dato in stallo il nome di Pietro Grasso, la soluzione più spesa nell'ipotesi di una opzione di natura istituzionale. Se anche l'ipotesi responsabilità dovesse definitivamente tramontare, la palla tornerebbe naturalmente a rotolare nel campo del Partito democratico. E qui il totopremier offre una ampia margherita da sfogliare. A partire dall'ipotesi di un bis di Matteo Renzi. Anche in questo caso, però, la soluzione non sarebbe così automatica, perchè la differenza tra un 'Renzi II' e un ritorno del 'Renzi I' sarebbe profonda.

Nel primo caso potrebbe trattarsi anche di un governo ben saldo in sella, pienamente libero di determinare il suo raggio di azione e anche la sua durata. Nel secondo caso, invece, potrebbe trattarsi di un esecutivo 'imbrigliato' nello stretto perimetro degli affari correnti, con il 'countdown' avviato e magari legato alla riforma elettorale.

Oltre al bis, però, il Pd ha altri nomi che vengono spesi nel totopremier. A partire da quello di Paolo Gentiloni. Il ministro degli Esteri, sia per una soluzione 'a tempo' che per una più longeva, è il pole position anche perchè terrebbe bene il passo con il Nazareno, dove Matteo Renzi sposterebbe il suo quartiere generale a tempo pieno.

Ben messo resta sempre Pier Carlo Padoan, anche in forza delle diverse questioni tecniche che il governo (qualsiasi esso sia) deve affrontare nei prossimi mesi, dalla decretazione legata alla manovra alla scottante questione delle banche. Sia Gentiloni che Padoan, inoltre, hanno uno 'standing' internazionale all'altezza.

Cala, invece, nel totopremier il nome di Dario Franceschini, forse vittima dei conflitti interni al Pd che in questi giorni sono esplosi in modo particolarmente virulento. Il ministro della Cultura continuerebbe però ad avere molte frecce al suo arco, a partire dal naturale feeling con il Quirinale. Sono in parte gli stessi argomenti che potrebbe vantare Graziano Delrio, anche lui sempre presente nel totopremier ma in calo.

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