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Cda Rai boccia piano editoriale, Verdelli si dimette

03 gennaio 2017 | 19.35
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Dopo le polemiche, la vicenda del piano dell’informazione Rai è arrivata al gran finale. Il Consiglio di amministrazione di Viale Mazzini ha infatti bocciato in larga misura il piano messo a punto dal direttore per l’Offerta informativa della Rai, Carlo Verdelli. Non c'è stata nessuna votazione ma un confronto con tutti i consiglieri che ha messo in luce come la maggior parte del piano non fosse ritenuto sufficientemente compatibile e innovativo. Al termine del Cda, Verdelli ha avuto un incontro con il Dg, Antonio Campo Dall’Orto, dal quale è uscito dimissionario.

"Il Piano Verdelli per l'informazione ha ricevuto un serie di critiche di inapplicabilità", ha detto al termine del Cda il consigliere d’amministrazione Arturo Diaconale, spiegando che Campo Dall’Orto ha annunciato che “presenterà un nuovo progetto in cui inserirà le parti salvabili di questo piano, ma sarà un progetto innovativo completamente diverso che ci illustrerà entro gennaio".

Dal canto suo Diaconale ha presentato un contro-piano con alcuni punti cardine, tra i quali nessuna 'deromanizzazione' della Rai attraverso il trasferimento del Tg2 a Milano, ma una trasformazione dell'Azienda nel perno del sistema informativo nazionale in collaborazione economica e produttiva con i privati nazionali e locali contro il rischio di colonizzazione informativa del paese da parte delle grandi media company sovranazionali. Un obiettivo che, secondo Diaconale, si può realizzare con una semplice partita di scambio: rinunciando alla raccolta pubblicitaria da lasciare quindi al mercato e coprendo il mancato introito con un ritorno del costo del canone al livello preesistente.

Quanto alle dimissioni di Verdelli, il consigliere d’amministrazione Franco Siddi ha manifestato “dispiacere”, soprattutto “ora che finalmente era cominciato il confronto di merito. Esistono diversi livelli di responsabilità. Resto dell'avviso – ha aggiunto Siddi - che il tema dovesse essere spersonalizzato e in tale spirito abbiamo lavorato in queste settimane come sono certo continueremo a fare. Su questi termini va ampliato anche l'ascolto e il confronto sia con le strutture interne, che con il Parlamento e le componenti sociali".

In Cda, ha spiegato Siddi, c'è stata "una corretta presa di posizione del consiglio e della direzione generale per mettere a punto un piano per l'informazione veramente innovativo, compatibile con le risorse professionali e finanziarie dell'Azienda" considerato che "diverse conclusioni dell'ipotesi fatta dalla direzione editoriale per l'offerta informativa (come il trasferimento del Tg2 a Milano o le macroregioni) non risultano praticabili né utili".

"Ora la palla – ha aggiunto Siddi - è in mano al Dg che ha evidenziato la necessità di una maggiore pervasività e tempestività di ogni iniziativa oltre che di una forte innovazione, garantendo il primato dell'informazione Rai. A tali fini si ritiene di dover lavorare sull'informazione digitale, sull'informazione di flusso, sull'informazione generalista (quindi i tg) e sull'informazione per l'estero, avendo tra i principi guida l'intersezione tra Tg e Reti, le sinergie e maggiori efficienze sotto le bussole dell'affidabilità e del pluralismo".

"Il Cda – ha aggiunto Siddi - sta lavorando alacremente da settimane e continuerà a farlo, tenendo conto degli indirizzi della Commissione Parlamentare di Vigilanza Rai che allo stato sono ancora quelli della primavera 2015. Gli assi di indirizzo sono oggi più chiari anche grazie all'apporto del Cda. Naturalmente tutto il lavoro fatto in materia di informazione, prima di noi e in questa stagione, sarà comunque utile per il prosieguo dell'assiduo confronto da cui deve scaturire il piano finale sul quale tutto il consiglio di amministrazione e il Dg sogno impegnati".

"Occorrerà ovviamente – ha osservato il consigliere - tenere conto delle condizioni oggettive di riferimento. Per l'orizzonte del piano non saranno, infatti, ininfluenti gli obblighi che conterrà la nuova Convenzione di Servizio Pubblico, posto che l'attuale concessione è scaduta da tempo e che adesso si sta operando in regime di prorogatio. L'11 gennaio il confronto continua per arrivare ad un piano di informazione innovativo, condiviso e sostenibile".

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