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Pd, Renzi: "Scissione? Peggio c'è solo il ricatto"

19 febbraio 2017 | 10.44
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Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

Fermiamoci e rispettiamoci. Si discuta oggi, poi ripartiamo perché "peggio della scissione c'è solo il ricatto". Dal palco dell'hotel del Parco dei Principi, Matteo Renzi dice "no ai diktat della minoranza" e invita a "capire se c'è spazio per immaginare un domani, perché fuori di qui ci stanno prendendo per matti". Formalizzando le dimissioni da segretario, Renzi aggiunge che "non si può chiedere a una persona di non candidarsi perché solo questo evita scissione. Avete il diritto di sconfiggerci, non di eliminarci". A chi in questi tre anni "ha pensato si stava meglio quando si stava peggio, non dico che siamo nemici e neanche avversari, ma dico mettetevi in gioco, non continuate solo a lamentarvi e non potete chiedere a chi si dimette di non candidarsi perché è l'unico strumento con cui si evita la scissione. Non è una regola del gioco democratico" ribadisce.

"La nostra responsabilità - aggiunge - è innanzitutto verso il Paese: adesso basta, si discuta e poi ci si rimetta in cammino, spero insieme, ma non si può continuare a stare fermi e a discutere al nostro interno".

Si va avanti per Paese e nostri figli - "Si va avanti per il Paese - dice Renzi -, perché ce lo chiedono i nostri figli, per rispetto dei volontari, di chi aspetta una risposta concreto dal governo e dal partito che non è il partito dei petrolieri, ma un partito che ha voglia di giustizia e uguaglianza e che, se ha deciso di cambiare, lo fa perché lo dicono gli iscritti non i dirigenti".

Nessuno ha copyright parola sinistra - "Io non accetto che ci sia qualcuno che abbia il copyright della parola sinistra" dice Renzi, aggiungendo di aver cercato da "due mesi e mezzo" di "accogliere le proposte degli altri per andare insieme". "Anche se non canto Bandiera rossa e non parlo rivoluzione socialista il Pd ha un futuro che non è quello che altri immaginano". "E' molto più di sinistra quello che in questi anni ha fatto Teresa Bellanova, con l'attenzione per gli ultimi".

Il Congresso - "Non possiamo difendere principi democratici se non li applichiamo. Il Congresso è l'alternativa al modello Casaleggio o Arcore. Se non lo facciamo diventiamo come gli altri" aggiunge Renzi. "Con Prodi e con Veltroni ci sono stati momenti analoghi, in cui si è immaginato di bloccare percorso di crescita del Pd, io vorrei chiedervi di andare avanti".

Regalo a M5S - "Verrebbe da dire: 'Beppe che bel regalo ti stiamo facendo...'", dice Renzi, dai 5 stelle arriva una "pessima immagine del governo della cosa pubblica, ma non lo stiamo vedendo perché parliamo solo di noi".

Referendum - "C'è una frattura forte nella politica e nella società italiana, c'è un prima e un dopo il 4 dicembre" aggiunge. "E io ne sono responsabile: il referendum è stato una botta per tutto il sistema Paese e noi dobbiamo rimettere in moto il Paese".

Potere appartiene ai cittadini - "Scontro di potere? E sicuramente c'è anche questo. Ma c'è qualcosa di più. A chi appartiene il potere nel Pd? Quando si definisce congresso il luogo della conta e non della democrazia, si nega uno di principi costitutivi del Pd. Se qualcuno è in dissenso, noi invitiamo tutti a stare dentro, questa è la casa di tutti, ma a condizione che non ci si organizzi per veti. Nel Pd il potere appartiene ai cittadini che vanno a votare alle primarie non ai caminetti e alle correnti".

Veltroni - Da Walter Veltroni arriva un accorato appello all'unità nel suo intervento all'assemblea del Pd. "Pochi minuti per dire quanto è sbagliato e quanto mi angoscia quello che sta accadendo e per rivolgere un invito e un appello a tutti gli amici e i compagni, con cui abbiamo condiviso un lungo tratto di strada, vittorie e sconfitte, perché non si separi la loro strada dalla strada di tutti noi". L'ex segretario ha elencato le divisioni della sinistra con tanto di conseguenze, dai governi di centrosinistra alla mancata candidatura di Prodi al Quirinale: "La sinistra, quando si è divisa, ha fatto male a se stessa e al Paese. Questo è stato il demone, la malattia politica, ridurla a una questione di carattere e persone è una scorciatoia". Per Veltroni, invece, bisogna "combattere l'idea per cui la sinistra è minoranza, perché così sarebbero minoranza idee e diritti".

Fassino- "Ora il Congresso ci sarà di qui a 4 mesi come prevede lo Statuto" dice Piero Fassino all'assemblea del Pd. "Non c'è ragione per mettere in crisi questo progetto, tutto si deve e si può affrontare insieme. Il mio appello è a stare insieme, fare del Congresso occasione per affrontare tutti i temi e insieme uscirne". "Il nostro è l'unico progetto in campo per il Paese, non c'è l'ha il 5 stelle, non c'è l'ha la destra. Abbiamo il dovere di non farlo fallire", ha aggiunto Fassino sollecitando a "scommettere tutti insieme nel partito".

Bersani: "Renzi ha alzato un muro"

Emiliano, Speranza e Rossi - "E ormai chiaro che è Renzi ad aver scelto la strada della scissione assumendosi così una responsabilità gravissima". Lo dichiarano Michele Emiliano, Enrico Rossi e Roberto Speranza. "Abbiamo atteso invano un'assunzione delle questioni politiche che erano state poste, non solo da noi, ma anche in altri interventi di esponenti della maggioranza del partito. La replica finale non è neanche stata fatta".

Zoggia - "Da Emiliano l'ultimissimo  generoso tentativo di evitare l'irreparabile" aveva detto Davide Zoggia all'Adnkronos poco prima che arrivasse la notizia della scissione. "Speriamo non si sconti nuovamente con un muro di gomma e che le rispose di autorevoli dirigenti renziani in questi minuti non rappresentino il pensiero di Renzi".

Sigle e scissioni, la storia della sinistra lunga un secolo

Epifani - "Aspettavamo attenzione per le nostre proposte, ma il segretario ha inteso tirare dritto sulla sua posizione, un errore" ha detto, a nome della sinistra Pd, Guglielmo Epifani alla Assemblea del Pd. "La parola scissione per me non ha senso, ma per stare dentro un partito ci vuole rispetto reciproco".

Cuperlo - "Chi ha guidato questo partito troppo spesso non ha rispettato una parte della sua comunità. Per molti quelle parole 'gufi', 'slealtà', sono state ragione di umiliazione" dice Gianni Cuperlo all'assemblea del Pd chiedendo a Matteo Renzi di "fare il capo di questa comunità" cercando "l'unità".

Martina - "Il congresso può aiutarci anche a mettere in discussione la leadership e a scavare in profondità i nodi non risolti". E' quanto ha detto Maurizio Martina, nel suo intervento alla Assemblea del Pd. "Questo gruppo dirigente da solo non ce la fa, ha bisogno di organizzare un percorso di partecipazione nuova. Vorrei che questo fosse un elemento di riflessione per chi sta pensando di percorrere altre vie", ha detto il ministro dell'Agricoltura aggiungendo: "Lo scenario della scissione non capisco dove possa portare. Non credo aiuti il governo, un congresso lo aiuta, una scissione no. Non aiuta l'organizzazione di un campo di forze più largo di noi, il centrosinistra non si può rianimare da una divisione così netta e radicale".

Pd, Guerini: "Congresso avviato oggi, scelta scissione già decisa è un errore"

Orfini - "L'Assemblea ha formalmente indetto il Congresso,  convocherò la Direzione martedì per la nomina della commissione congresso per l'elaborazione delle regole" ha detto il presidente del Pd Matteo Orfini chiudendo i lavori e sciogliendo l'Assemblea del Pd.











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