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Pd, Orlando: "Non sono renziano ma non mi candido contro Renzi"

02 marzo 2017 | 10.24
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Il ministro della Giustizia Andrea Orlando (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Il ministro della Giustizia Andrea Orlando (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Al Congresso del Pd "non mi candido contro Renzi ma per affermare un'altra piattaforma politica". Lo ha detto il ministro della Giustizia e candidato alla segreteria dem Andrea Orlando, intervistato a Omnibus, su La 7. "Non ho votato Renzi e non sono diventato renziano in questi anni, ho sempre cercato di affermare il mio punto di vista", ha rivendicato il Guardasigilli.

"Sui rapporti con Renzi ci sarebbero da scrivere capitoli - ha aggiunto - ricordo i caffè di D'Alema a Palazzo Vecchio mentre stavamo facendo una campagna per Cuperlo segretario, ricordo una manifestazione a Bari con Emiliano a sostegno di Renzi...Nei partiti è così".

Orlando ha accennato anche al "rischio di trasformare il congresso in una 'lotta nel fango'. "Io proponevo una conferenza programmatica per affrontare i temi e rispondere alle domande arrivate con il referendum - ha precisato - Mi è stato detto di no, ma i fatti mi stanno dando ragione: c'è stata la scissione, Emiliano chiama elettori di altri partiti per votare contro Renzi, l'ex premier va in California come se non avesse governato in questi anni, si è aperta la pagina prevedibilissima delle tessere. Per questo serve una candidatura che tenga insieme il Pd".

"Sono il candidato di quelli preoccupati che il Pd salti - ha rimarcato Orlando - Ho un rapporto antico con Giorgio Napolitano, immagino sia contento della mia candidatura ma non è stato lui a dirmi di candidarmi, non è stato D'Alema e non è stato Renzi. Mi sono convinto a candidarmi definitivamente all'assemblea del partito. Per il primo incontro, a Genova, in due giorni si è riempito un cinema e non era gente che aveva parlato con Napolitano o D'Alema".

"Non voglio fare la sinistra del Pd - ha aggiunto il Guardasigilli, rispondendo a chi gli chiede più nello specifico della sua candidatura - ma voglio rifare il Pd. So che ci proveranno, ma i fatti dimostreranno il contrario".

Quanto all'uso dei voucher, il ministro ha sottolineato "non evitiamo il referendum ma affrontiamo il problema, io credo non vadano aboliti ma modificati", aggiungendo che presenterà una sua proposta. Il Guardasigilli ha poi detto di essere dalla parte di Padoan per quanto riguarda le misure di aggiustamente chieste all'Italia dall'Europa: "Sto dalla parte di Padoan - ha specificato - In questo momento tutto dobbiamo fare tranne mettere in difficoltà il ministro o indebolirlo. Non è scritto che la manovrina si debba fare, c'è un'interlocuzione aperta con l'Europa, cerchiamo di non pregiudicare la forza contrattuale di Padoan prima che questa interlocuzione finisca".

"Non dobbiamo costruire un rapporto con l'Europa che sia di volta in volta polemico o subalterno - ha aggiunto Orlando - Serve un rapporto di respiro, basato su una maggiore flessibilità. Non mi convince l'idea che di volta in volta ci sia una battaglia con l'Europa sullo 0,1 o 0,2".

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