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Salvini: "Senza Putin l'Isis era già a Napoli"

11 marzo 2017 | 20.21
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Foto Adnkronos
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"Ne avessimo dieci di Putin in Italia". Lo ha detto Matteo Salvini, parlando a Napoli alla Mostra d'Oltremare. "Con me al governo io via sanzioni contro Russia - Se non avessimo avuto Putin Isis sarebbe già a Napoli".

"Uno su due non vota perché dice 'sono tutti ladri', ma io non ho mai avuto incarichi di governo, fatemi fare il ministro dell'Interno per 6 mesi e vediamo se non rimetto ordine a Napoli". "Venire a Napoli? 'Pericoloso' ha detto qualcuno, a me piacciono le sfide, tornerò qui", aggiunge il leader leghista.

'Stop invasione, basta euro e prima gli italiani' è lo slogan che Matteo Salvini ha portato oggi a Napoli, nonostante le proteste fortissime in piazza e gli attacchi dello stesso sindaco De Magistris, che non ha nascosto di non gradire lo sbarco a Napoli del 'razzista' Matteo Salvini'. "Posso aver sbagliato in passato, ma non ho intenzione di sbagliare sul futuro, e il futuro dell'Italia è il rispetto delle diversità all'interno del Paese", attacca il segretario della Lega, Matteo Salvini, iniziando il suo intervento a Napoli. Una ammissione che è anche il tema nuovo del suo discorso, perché Salvini punta a conquistare il Sud: "Napoli è casa mia, Milano è casa mia, Venezia è casa mia. Non c'è piazza che non ci possa ascoltare".

"Gente perbene c'è a Nord come a Sud e Italia è bella perché è diversa - sottolinea il leader della Lega, tra gli applausi - . Problema del Sud non sono i cittadini ma politica ladra che fa schifo". La sala del Palacongressi, alla fine aperta, è gremita per la prima partenopea del leader del Carroccio, arrivato nel pomeriggio nella città del sindaco De Magistris, mentre gli antagonisti, in piazza, si sono scontrati con le forze di polizia. Al termine della giornata si conteranno alcuni fermi tra i manifestanti. In Aula il leader parla invece accolto da cartelli 'Salvini premier' e spesso viene applaudito dalla folla, soprattutto quando pone l'accento sulla svolta 'meridionalista' del Carroccio. Con Salvini, a fare da padroni di casa, i parlamentari di riferimento di 'Noi con Salvini', da Raffaele Volpi, al siciliano Angelo Attaguile, a Barbara Saltamartini, arrivando ad Alessandro Pagano, fino alla deputata campana Giuseppina Castiello. Ad ascoltarlo anche i coordinatori regionali, che lavorano in Sardegna, Puglia, Calabria e Sicilia, per preparare lo sbarco al sud del leader leghista.

Salvini da Napoli assicura di essere in grado di risolvere i problemi del Mezzogiorno. "Alcune zone di Napoli non sono più Italia - avverte - riprendiamole metro per metro, accoglienza sì ma con regole e limiti", dice ai presenti, proponendosi al ministero dell'Interno. "Fatemi fare il ministro dell'Interno per 6 mesi e vediamo se non rimetto ordine a Napoli". Infine il capitolo alleanze nel centrodestra che passano per un sì o un no, da dare alla domanda che Salvini pone in sala: "Non mi interessano primarie, secondarie, leadership, mi interessa che dicano 'prima gli italiani' .- dice rivolto a Berlusconi e agli altri del centrodestra - . Chiunque si vuole alleare con la Lega lo dica, non mi interessano le altre menate". "E' tempo delle scelte o con noi e con gli italiani, o contro di noi e contro gli italiani", scandisce Salvini. In sala il sì è convinto. Tra gli applausi. Fuori si vedrà.

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