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Pd, Orlando corteggia Milano: "E' modello di centrosinistra che funziona"

18 marzo 2017 | 21.04
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La corsa alla segreteria nazionale del Pd di Andrea Orlando parte da Milano, l uogo simbolo per il centrosinistra, dove l'esperienza inclusiva inaugurata da Giuliano Pisapia e che ha portato Beppe Sala alla conquista di Palazzo Marino, ha segnato la nascita di un modello a cui oggi molti guardano come fonte di ispirazione: il cosiddetto 'modello Milano'. "Non c'è mai un anno zero - ha detto il ministro della Giustizia, aprendo il suo intervento alla Fondazione Feltrinelli di Milano -. Normalmente le cose le fai perché qualcuno ha aperto la strada prima".

 E per questo "vorrei ringraziare prima di tutti Virginio Rognoni, perché quando parliamo ad esempio di mafia e criminalità organizzata dobbiamo ricordarci che se lo Stato ha potuto reagire è grazie a una grande intuizione contenuta in una legge che si chiama Rognoni-La Torre". Dopo l'omaggio ad alcune delle personalità politiche più significative per il suo percorso, Orlando è entrato nel vivo del discorso: "Io - ha spiegato - vorrei partire da Milano perché non si può lanciare la sfida che abbiamo lanciato senza parlare a questa città e senza riflettere sul modello che qui si è realizzato, considerando la possibilità che diventi un riferimento anche per tutto il Paese. Voglio partire da come il centrosinistra ha lavorato a Milano e dalla capacità di ricucire gli strappi, di guardare all'Europa come un riferimento, senza mai farsi distogliere o inseguire i populisti".

Quindi ha lanciato un messaggio diretto al sindaco Sala: "Se lui è l'interprete del 'modello Milano', credo che in qualche modo interpretiamo lo stesso modello". E dunque, "vorrei spiegargli perché è giusto che sostenga la mia piattaforma", anche se "il mio compito non è tirare per la giacca nessuno". Semplicemente, ha precisato, "vorrei provare a spiegargli le mie ragioni, così come hanno fatto anche gli altri candidati". Il sindaco milanese, da parte sua, ha immediatamente accolto l'invito aprendo le porte della sua casa al Guardasigilli che, prima di riprendere il volo per Roma, lo ha raggiunto per un incontro durato in tutto una mezz'ora. Tra i due, riferiscono fonti vicine, un "saluto cordiale" durante il quale avrebbero discusso di questioni legate a Milano e alla governance delle città metropolitane.

Poi, da parte di Orlando, un richiamo all'importanza dell'esperienza di Milano per la costruzione del centrosinistra. E da parte di Sala, che recentemente aveva incontrato anche gli altri due competitor, Matteo Renzi e Michele Emiliano, il rilancio della necessità che "le visioni politiche di chi vuol governare il Paese mostrino grande attenzione alle realtà locali. A questo punto - ha concluso Sala riferendosi a tutti e tre i candidati  - non sono solo io che devo decidere da che parte stare, ma devono essere anche loro a dire con chi vogliono stare".

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