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Rai, Verdelli racconta l'addio: "Portai il mio piano, cda e presidente lo bloccarono"

20 aprile 2017 | 08.00
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(Fotogramma)
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"I consiglieri di amministrazione, la direzione generale e la presidenza, tutti alla Rai hanno sui loro tavoli il piano per l’informazione che presentai il 22 dicembre 2016. Due volumi: il primo di 90 pagine, il secondo di 120. Non erano linee guida sommarie. Era un autentico piano per la riforma dell’informazione Rai, dettagliato al millimetro, nei particolari delle singole rubriche dei telegiornali". Lo afferma in un'intervista al 'Corriere' l'ex direttore editoriale per l'informazione Rai, Carlo Verdelli, replicando alle dichiarazioni del consigliere d'amministrazione di Viale Mazzini, Franco Siddi, che ieri nel corso dell'audizione in Vigilanza, riferendosi al piano di Verdelli, aveva detto: "Se la Vigilanza considera piano una bozza ritirata ne prendo atto e ubbidisco. Ma una bozza ritirata rimane tale".

"Una bozza c’è stata, ed era quella presentata nelle sue linee guida ad agosto. Ma il piano esiste, c’è - rimarca Verdelli - ed è stato discusso una prima volta il 22 dicembre 2016 e una seconda il 3 gennaio 2017". E parla dei tre capisaldi della proposta di riforma: "Creazione di una Newsroom Italia con la fusione tra Rainews 24 e la Tgr, capace di attraversare tutte le reti, con l’embrione di un canale Rai in lingua inglese, come tutti i network internazionali"; "Nascita di Rai24, la nuova testata che avrebbe riassunto tutta l’informazione prodotta dalla Rai trasportandola nel mondo digitale"; il contestato spostamento del Tg2 a Milano.

La prima bocciatura del piano, racconta Verdelli, arrivò nel cda del 22 dicembre quando "tutti i consiglieri, tranne Guelfo Guelfi, che era assente, infilarono una sfilza di no, questo non si può fare, qui non va, questo è inapplicabile... La presidente disse: 'Concordo con le premesse di Verdelli, dissento dalle sue conclusioni'. Rimandò la discussione al 3 gennaio 2017". Il 3 gennaio, però, "io non fui ammesso al dibattito, del piano si fece carico il capo dell’azienda, cioè il direttore generale. In piena riunione uscirono a raffica dichiarazioni dei consiglieri: piano Verdelli affondato e bocciato. Chiesi una smentita dall’azienda, che non arrivò mai. E io mi dimisi".

LA REPLICA DI SIDDI ALL'ADNKRONOS - "Nessun piano sull'informazione è stato portato al voto del consiglio d'amministrazione, ma solo un documento da discutere. Di fronte alle obiezioni del cda il direttore generale lo ha ritirato". Il consigliere d'amministrazione della Rai, Franco Siddi, conversando con l'Adnkronos, replica così alle dichiarazioni dell'ex direttore editoriale per l'informazione di Viale Mazzini.

"Sono arrivati stati di avanzamento del lavoro di Verdelli - dice Siddi - e alla fine un rapporto conclusivo sul quale si era aperto il confronto. Nel cda del 22 dicembre erano stati mossi rilievi critici e proposte emendative che riguardavano consistenza, sostenibilità e fattibilità". Di fronte ai rilievi era stato chiesto un aggiornamento al Cda del 3 gennaio. In quella data il dg Campo Dall'Orto, spiega il consigliere d'amministrazione della Rai, "alla luce delle problematiche emerse, ritirò il piano impegnandosi per la revisione soprattutto in termini di fattibilità. A quel punto Verdelli si è dimesso. Ma io l'ho sempre stimato come professionista e non credo possa esistere uno scontro tra me e lui. Però un organo di gestione come il consiglio d'Amministrazione deve poter rilevare la praticabilità, la fattibilità e la consistenza di una proposta. E' il suo compito. In ogni caso - conclude Siddi - ribadisco che nessun piano è stato messo al voto del Cda".

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