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Pd: Renzi, nessuna alleanza con chi è andato via

27 aprile 2017 | 16.14
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"Con chi va via dal Pd non facciamo alleanze". Lo ha detto Matteo Renzi intervenendo a un incontro al centro civico comunale di Pioltello, nell'hinterland milanese, in vista delle primarie del prossimo 30 aprile. No, dunque, ad alleanze "con quelli che hanno tradito iscritti e simpatizzanti", sottolinea Renzi, perché "se uno se ne va perché vuole fare polemica, deve prendersi la responsabilità delle sue scelte".

L'ex premier, accolto dagli amministratori locali e da un gruppo di iscritti e simpatizzanti, ha ripercorso i temi della sua campagna elettorale, con particolare attenzione alla questione periferie. Che, sottolinea, "deve segnare i prossimi 20 anni". Del resto, spiega, "bisogna farla finita con l'Europa che si preoccupa solo di banche e deficit". L'Europa "deve andare nel cuore delle periferie perché è da lì che originano i più grandi disastri: basti pensare alle banlieu di Parigi e al quartiere Mollenbeck di Bruxelles, dove sono nati i killer che hanno seminato il terrore". Quelli "sono luoghi dove la periferia è diventata ghetto e l'aggregazione ha smesso di essere tale".

Dunque, avverte Renzi, "Europa si, ma non così". Nel senso che "non è possibile che l'Europa ci venga a dire come dobbiamo usare la carta-alluminio per uso alimentare e poi di fronte al problema dell'immigrazione ci mandi una lettera dov'è scritto che l'Italia non sta facendo abbastanza". E ancora: "Noi vogliamo andare a chiudere la campagna elettorale a Bruxelles proprio per dire che bisogna cambiarla l'Europa: contro la logica dell'austerity di Barroso, che non ha funzionato, promuoviamo la logica degli investimenti dell'America di Obama". In ogni caso, assicura, "Io sono per l'Europa", aggiungendo, ironicamente, "non come un vostro concittadino che è contro l'Europa tutti i giorni tranne il 27 del mese, quando prende lo stipendio" da europarlamentare.

Citando poi alcune delle battaglie portate avanti dal suo governo, l'ex premier parla anche del Jobs Act: "Molti mi dicono che ho stancato con la storia del Jobs Act. Lo so anch'io che 710mila posti di lavoro in più non bastano, ma sono stati il più grande incremento di posti di lavoro degli ultimi 20 anni". Del resto, ironizza, "un altro vostro concittadino parlava di un milione di posti di lavoro. Aveva ragione, per una volta, ma in negativo: sono stati un milione in meno". Resta il fatto, dice, che "dobbiamo continuare a lavorare per dire a quei grandi scienziati che invocano il reddito di cittadinanza per tutti, che il futuro non è assistenzialismo, ma creare opportunità di lavoro perché lavoro è dignità e bellezza, oltre che l'elemento su cui poggia l'articolo 1 della Costituzione e l'idea stessa della convivenza civile".

Infine, salutando la platea con un appello alla partecipazione per l'appuntamento del prossimo 30 aprile, osserva: " Io punto sulle idee e non credo che le primarie debbano essere l'occasione per litigare tra di noi", chiedendo in ultimo una sorta di conferma alla platea: "Mi avete mai sentito parlare male di Emiliano e Orlando? Mai".

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