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Delrio: "Mi sono mosso io su Banca Etruria, era mio dovere"

13 maggio 2017 | 09.58
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"Sono Graziano Delrio. Le volevo dire che sono io l'autore della telefonata alla Popolare dell'Emilia Romagna". E' il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, a rivendicare, in'intervista telefonica a 'La Stampa' il suo interesse per la vicenda Banca Etruria, quando a cavallo tra il 2014 e il 2015 era Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. "Non ho nulla da nascondere. Mi sono occupato di Banca Etruria come mi sono occupato di Ilva, di Alitalia e tante altre crisi che rischiavano di avere impatti occupazionali, industriali o, come nel caso di Etruria, per i risparmiatori".

"Sono certamente uno di quelli che aveva sul tavolo tutte le crisi aziendali. Il mio ruolo all'epoca, come sottosegretario alla presidenza del Consiglio, era quello di accompagnare i ministri competenti nella gestione di queste crisi. In questa veste, ho chiamato Caselli - spiega Delrio in riferimento alla telefonata all'allora presidente della Bper - e ho chiesto informazioni sulle intenzioni di Bper per Etruria. La risposta fu che era stata esaminata ma Bper aveva deciso di non andare avanti".

"Nessuna pressione ma una semplice richiesta di informazioni", evidenzia Delrio. "Ricordo tra l'altro che il governo in quei giorni stava preparando il decreto sulle popolari", aggiunge sottolineando ancora di essersi occupato del problema "con i ministri competenti e la Boschi non era tra i ministri competenti". "Per quanto mi riguarda, non mi vergogno di essermi occupato di questa vicenda - dice il ministro - come non mi vergogno di essermi occupato di tutte le altre crisi che ho esaminato in quel periodo".

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