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Migranti: Chittò, sindaci Lega mentono, costi accoglienza non sono dei Comuni

24 maggio 2017 | 18.33
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Migranti: Chittò, sindaci Lega mentono, costi accoglienza non sono dei Comuni

Il suo ruolo sul fronte dell’accoglienza dei migranti è stato di ‘primo piano’ e da tempo. Nel suo comune verrà realizzata una moschea importante che, anche solo sulla carta, ha già diviso e creato polemiche. E sempre nelle strutture della cittadina alle porte di Milano, sono iniziate diverse iniziative all'insegna dell'integrazione che hanno fatto 'infuriare' il centrodestra, come il caso della piscina comunale di via Marzabotto dove da un paio d'anni, il lunedì mattina, senza istruttori uomini e per le fedeli è previsto l’utilizzo di costumi interi, maglietta e pantaloncini.

Monica Chittò, sindaco Pd di Sesto San Giovanni, porta avanti con convinzione la sua campagna in favore dell'accoglienza e dell'integrazione. Anche quando episodi con conseguenze 'lievi', come nel caso del giovane arrestato per l’aggressione ad un agente e due militari in Stazione Centrale, o vere e proprie tragedie come l’attentato a Manchester, aumentano a ‘ondate’ continue la percezione di pericolo. Eppure Monica Chittò non teme di 'pagare' in termini elettorali le battaglie che sostiene e, all'Adnkronos, dice chiaramente che "chi si candida ad amministrare una città deve avere ben presente in modo lucido che le situazioni vanno governate e non subite".

"Un Paese civile -sottolinea- deve accogliere: nella sicurezza, con progetti d'integrazione, ma accogliere. Così come ritengo che la recente legge Minniti sull'immigrazione sia utile per discernere chi deve avere lo status di rifugiato a tempi certi e perché accentua il binomio diritti /doveri, altrettanto penso che di fronte alle migrazioni non si debba fare gli struzzi. Si tratta, semmai, di comprendere le ragioni dell'insicurezza delle persone e dare risposte, ma senza negare la solidarietà a chi ne ha bisogno e senza farsi intimidire dal terrorismo, orrendo in ogni sua manifestazione".

Non tutti i sindaci Pd dell’area metropolitana milanese la pensano come lei però e per questo non hanno sottoscritto il Patto per l'accoglienza diffusa siglato da un'ottantina di primi cittadini la settimana scorsa in Prefettura a Milano. Pur non entrando "nel merito delle singole scelte" ai 'colleghi' di partito, Monica Chittò ricorda che "l'accoglienza è un dovere di tutti, e che se nessuno si sottrae è molto più facile gestirla. Ad ogni modo, come scritto nel patto, chi non ha firmato non sarà esentato dall'arrivo dei profughi ma non avrà la possibilità di gestire la situazione per il bene della sua comunità. Semplicemente subirà le scelte fatte da altri".

Con i sindaci della Lega é meno tenera. Ai primi cittadini che hanno manifestato anche per dire che non possono occuparsi delle ‘quote’ migranti a loro assegnate perché non hanno nemmeno le risorse da dedicare ai loro cittadini in gravi crisi economica, il primo cittadino di Sesto San Giovanni afferma che "sono sindaci che mentono spudoratamente, perché il costo dell'accoglienza non ricade sui comuni. Sia chiaro: l'accoglienza dei migranti è a carico dello Stato, quindi non incide sui pur magri bilanci comunali".

Quanto all'integrazione, aggiunge "penso che si debba proseguire nella direzione già seguita: inserimento dei migranti per piccoli gruppi, con progetti anche formativi e di lavoro socialmente utile, evitando la concentrazione in singoli luoghi od in specifici quartieri. Si tratta di un modello praticato anche altrove, e comunque facilmente esportabile. I nostri rapporti con le diverse comunità etniche e religiose -aggiunge guardando al futuro- devono essere sempre più coltivati nel tempo. Occorre essere aperti a culture, mentalità, apporti diversi ed insieme fermi nel chiedere il rispetto dei doveri e delle regole della convivenza civile".

Nel futuro di Sesto San Giovanni c'è anche la nuova moschea: "al momento -spiega Monica Chittò- il Centro Culturale Islamico utilizza una struttura temporanea, la sede definitiva (nella quale verrà collocata anche il luogo di preghiera) deve ancora essere realizzata. Abbiamo favorito il confronto fra il Centro Islamico e i residenti che, dopo un avvio più teso, oggi è del tutto proficuo".

Accoglienza e immigrazione a parte, nella 'Stalingrado d'Italia' che si appresta ad andare al voto l'11 giugno per il sindaco sarà importante "rilanciare lo sviluppo, creare lavoro, attrarre imprese di qualità a partire dalla realizzazione della Città della Salute e della Ricerca. E' un'occasione storica per la mia città: dopo vent'anni è stata bonificata una parte delle ex aree Falck (fra le aree dismesse più grandi d'Europa), si apre per Sesto una nuovo cammino, che vorrei accompagnare nei prossimi cinque anni".

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