Naufraga l'accordo a quattro sulla legge elettorale. Il nuovo testo è inciampato ieri in Parlamento a causa di alcuni franchi tiratori. Tutto da rifare, quindi. Si proverà a ripartire la prossima settimana in Commissione ma se il 'tedescum' dovesse saltare definitivamente e se si dovesse andare presto al voto, non ci sarà una nuova legge elettorale.
Lo scenario che si preannuncia in caso di fallimento, vede quindi il ricorso ai due sistemi elettorali esistenti: l'Italicum alla Camera e il Consultellum al Senato.
A Montecitorio vigerebbe quindi un Italicum corretto nel gennaio del 2017 dalla Corte Costituzionale. Il sistema prevede un proporzionale con premio di maggioranza per la lista che dovesse raggiungere il 40% dei voti. La soglia per avere i seggi è del 3% a livello nazionale.
A Palazzo Madama avremmo invece un sistema proporzionale (anch'esso frutto di una correzione da parte della Corte Costituzionale) senza premio di maggioranza con una soglia all'8% (che scende al 3% se la lista è in una coalizione).
I due sistemi elettorale, però, non garantiscono la governabilità, né presi singolarmente né tantomeno combinati.