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Caporetto M5S alle comunali. Torna il duello destra-sinistra

12 giugno 2017 | 00.28
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Batosta 5 Stelle alle amministrative. E' stata una Caporetto. Il Movimento Cinque Stelle è infatti fuori dai ballottaggi in tutte le grandi città, a partire da Genova, patria di Beppe Grillo diventata terreno di una faida interna. Il voto in 1.004 Comuni, con oltre nove milioni di italiani, riconsegna un quadro politico soprattutto bipolare con i candidati di centrosinistra e quelli di centrodestra che si sfideranno ai ballottaggi tra due settimane. Secondo i dati del Viminale, infatti, il Movimento è fuori dai ballottaggi dei quattro capoluoghi di Regione: Genova, L'Aquila, Catanzaro e Palermo. E anche a Parma si profila una sonora sconfitta. Questa la situazione, città per città:

A Genova, si va al ballottaggio tra il centrodestra con Marco Bucci e il centrosinistra con Giovanni Crivello. Secondo i dati definitivi del Viminale, la sfida per il sindaco si giocherà tra il candidato del centrodestra al 38,80% e Giovanni Crivello al 33,39% (Pd, Sinistra a sinistra, liste civiche). Fuori dai giochi il candidato del M5S Luca Pirondini al 18,07%.

A L'Aquila, si va al ballottaggio. Secondo gli ultimi dati fornite dall’Ufficio elettorale del Comune su 58 sezioni scrutinate su 81 i due sfidanti saranno Americo Di Benedetto (centrosinistra) che si è attestato al 47,8% e Pierluigi Biondi (centrodestra) al 35,54%. Gli altri candidati molto più staccati Carla Cimaroni (6,76%), al quarto posto Fabrizio Righetti (M5S) al 4,25%. Gli altri tre candidati sono con percentuali assai basse che vanno dall’1,3% al 2,2%.

A Catanzaro, si andrebbe al ballottaggio con Sergio Abramo (centrodestra). In base ai dati ancora parziali del Viminale (77 sezioni scrutinate su 133), Abramo è al 39,08% mentre il centrosinistra con Vincenzo Antonio Ciconte è al 31,25%. Fuori al momento il civico Nicola Fiorita (23,99%) e il M5S con Laura Bianca Granato (5,66%).

A Palermo, il sindaco uscente di Palermo Leoluca Orlando (Democratici e popolari, Sinistra comune, Uniti per Palermo e liste civiche) veleggia verso la vittoria al 45,71%. Al secondo posto il candidato dei 'Coraggiosi' Fabrizio Ferrandelli (Fi, Udc, Cantiere popolare e liste civiche) 32,3 per cento, seguito da Ugo Forello del M5S al 15,9 per cento. Le sezioni scrutinate sono 204 su 600.

A Verona, andranno al ballottaggio i candidati sindaci Federico Sboarina e Patrizia Bisinella ai quali lo scrutinio delle schede nelle 268 sezioni elettorali del territorio comunale ha attribuito rispettivamente il 29,26% e il 23,54% dei voti. Al nome di Sboarina sono collegate le liste Battiti per Verona, Verona più sicura, Fratelli d’Italia, Pensionati, Forza Italia, Lega Nord Liga Veneta, Indipendenza Noi Veneto. Al nome della candidata Bisinella sono collegate le liste Ama Verona, CSU Union Veneta, Verona si muove, Fare! Pensionati veneti, Lista Tosi, La voce della gente.

A Padova si va al ballottaggio: secondo i dati definitivi del Viminale il candidato sindaco di centrodestra ed ex primo cittadino Massimo Bitonci ha raggiunto il 40,25% dei voti e andrà dunque al secondo turno con il candidato di centrosinistra Sergio Giordani al 29,20%. Arturo Lorenzoni, appoggiato da liste civiche, si è fermato al 22,83%, Simone Borile (M5s) al 5,25%, Luigi Salvatore Sposato (Il popolo della famiglia e lista civica osa Sposato sindaco) all'1,56%, Rocco Bordin (Lista civica la Padova libera) allo 0,55% e Maurizio Meridi (Casapound Italia) allo 0,33%.

A La Spezia si va al ballottaggio tra il candidato del centrodestra Pierluigi Peracchini e quello del centrosinistra Paolo Manfredini. Secondo i dati definitivi del Viminale, la sfida per il sindaco si giocherà tra Peracchini al 32,61% e Manfredini al 25,07%. Restano fuori Lorenzo Giovanni Forcieri (Civiche) al 9,19% e la Cinquestelle Donatella Del Turco con il 8,8%.

A Monza è testa a testa tra centrodestra e centrosinistra. Secondo i dati definitivi del Viminale, il candidato di centrosinistra Roberto Scanagatti ha incassato il 39,91% superando il competitor di centrodestra Dario Allevi, al 39,84%. Tra i due sarà dunque una sfida all'ultimo voto al ballottaggio, che si terrà il prossimo 25 giugno.

A Crema, comune della provincia di Cremona, sarà ballottaggio tra la candidata di centrosinistra Stefania Bonaldi e il competitor di centrodestra Enrico Zucchi. Secondo i dati definitivi del Viminale, la prima ha incassato il 43,03% dei voti, mentre Zucchi è al 41,24%.

A Parma si va al ballottaggio tra il sindaco uscente Federico Pizzarotti e il centrosinistra con Paolo Scarpa. Secondo i dati definitivi del Viminale, l'ex Cinquestelle Pizzarotti è in testa con il 34,78%, tallonato da Paolo Scarpa con il 32,73% (Pd e liste civiche) mentre la candidata di centrodestra Laura Cavandoli è al 19,27% e solo al 3,18% Daniele Ghirarduzzi (M5s).

A Piacenza sarà ballottaggio. Secondo i dati definitivi del Viminale, la candidata del centrodestra Patrizia Barbieri è in testa con il 34,78% mentre quello del centrosinistra Paolo Rizzi è al 28,19%. Si ferma al 9,12% Andrea Pugni (M5S).

A Lecce, in testa, quando le sezioni scrutinate sono 39 su 102, è il candidato del centrodestra, Mauro Giliberti, con 8111 voti e il 45,85% davanti a Carlo Maria Salvemini, del centrosinistra, con 2906 e il 28,64%. Terzo Alessandro Delli Noci, dell'Udc che ha riportato il 16,77%. Staccato Fabio Valente, il candidato del Movimento 5 Stelle con il 5,98%.

A Taranto sono 50 su 191 i seggi nei quali le operazioni di scrutinio si sono completate. In testa la candidata Stefania Baldassarri sostenuta da liste civiche di ispirazione centrodestra che ha ottenuto finora 4.842 voti e una percentuale del 22.69%. Segue il candidato di Pd, Psi e altre liste civiche di centrosinistra, Rinaldo Melucci, che finora ha riportato 5067 consensi per una percentuale del 17,08%. Staccati Mario Cito della lista civica At6, con il 12,75%, Francesco Nevoli del Movimento 5 Stelle con il 12,09%, Vincenzo Fornaro, ambientalista, con il 9,92%, Franco Sebastio l'ex procuratore capo con l'8,90%, l'ex Pd Piero Bitetti con l'8,47%.

A Lampedusa sconfitta Giusi Nicolini, la sindaca vincitrice del Premio Unesco per la Pace, arrivata terza dopo Salvatore Martello, detto 'Totò' e Filippo Mannino. I dati non sono ancora definitivi perché lo spoglio è lento, ma dai rappresentanti di lista viene confermata la vittoria di Martello, ex sindaco di Lampedusa e vicino a una parte del Pd. Interpellata dall'Adnkronos, al momento Nicolini preferisce non rilasciare dichiarazioni.

A Oristano, unico capoluogo di Provincia sardo al voto, si andrà al ballottaggio. A contendersi lo scranno più alto di Palazzo degli Scolopi sanno Andrea Lutzu per il centrodestra e Maria Obiniu per il centrosinistra. Seppure non ancora concluse le operazioni di scrutinio con 20 sezioni su 36 (stamani alle 8) le due coalizioni viaggiano su percentuali molto alte rispetto ai concorrenti. Andra Lutzu (FI, Rif. Sardi F.Paris,Civica, Fdi-An) è in vantaggio con il 29,43% su Maria Obinu (Pd, Civica, Or nel Cuore, Upc, Civica Valore comune, Psi, Psd’Az) che ha preso il 22,01%. Terzo risulta il candidato Vincenzo Pecoraro (Udc, Pds, Civica per Or, Civica Idee rinnovabili) con il 16,83%). Frana M5S con il 7,75%.

AFFLUENZA - E' del 60,07% l'affluenza alle urne definitiva rilevata dal ministero dell'Interno nei comuni ieri al voto. Il dato comprende i Comuni delle Regioni a statuto ordinario e della Sardegna. Sono esclusi i comuni di Sicilia e Friuli Venezia Giulia dove le rilevazioni sono effettuate e rese note dalle regioni. Nelle precedenti consultazioni il dato fu del 66,85%.

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