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Rai, Fico attacca Fazio: "Ha cuore a sinistra e portafogli a destra"

24 giugno 2017 | 18.34
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"Uno scandalo, un comportamento vergognoso. Quando era stato preventivato di toccare lo stipendio, Fazio, classico comunista col cuore a sinistra e portafogli a destra voleva scappare in un'altra tv. Ora che è arrivato il suo compare Orfeo e gli aumentano lo stipendio non vuole più scappare dalla Rai". Lo ha detto il presidente della commissione di Vigilanza e capogruppo del M5S a Montecitorio, Roberto Fico, commentando il compenso con cui la Rai si è assicurata la conferma del conduttore per i prossimi 4 anni.

Fico non è l'unico politico ad esserci lamentato del trattamento ricevuto da Fazio. In Rai, ha attaccato Maurizio Gasparri (Fi), "manca il pluralismo ma non mancano i soldi. Si gettano quantità enormi di denaro per un contratto principesco. Voglio vedere chi avrebbe dato a Fabio Fazio circa 12 milioni in quattro anni! Siamo passati dai tetti troppo stretti allo sfondamento dei solai, con uno stanziamento vergognoso, indecoroso, immorale sul quale si discuterà a lungo".

“Il Parlamento - ha rimarcato il deputato di Ap, Gianni Sammarco - fissa il tetto dei compensi Rai a 240.000 euro e il Cda del servizio pubblico ignora la normativa approvando un compenso da 2,2 mln di euro l'anno, per 4 anni, a Fabio Fazio. Stesso compenso del passato, ma con molte ore di trasmissione in meno e con, in più, una 'promozione' del suo programma che passerà su Rai1".

"Battono cassa ai cittadini - ha aggiunto Jonny Crosio, membro della Lega in Vigilanza - per strapagare una star che star non è. Gli 11,2 milioni in quattro anni per 64 serate su 365 giorni gridano vendetta. Soldi presi a sbafo agli italiani, compresi pensionati e disoccupati ed elargiti con manica extra large al conduttore di sinistra. L'ennesimo affronto etico e sociale di una rete pubblica solo a parole che conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, la bontà della nostra battaglia che portiamo avanti da sempre: abolizione totale del balzello Rai. Basta chiedere soldi ai cittadini per arricchire gli amici del palazzo".

"Facile gridare allo scandalo sulla vicenda del contratto Rai-Fazio: facile - ha sottolineato invece Salvatore Margiotta, membro della Direzione del Pd - perché quando si liscia il pelo alla pubblica opinione - e non è il mio modo di essere - l'applauso lo si prende sempre. E anche perché Fazio, con alcune interviste critiche con la Rai e non solo, ha di fatto avuto il medesimo comportamento di quei calciatori che alimentano le voci sul trasferimento ad altra squadra fino a che non gli venga ritoccato l'ingaggio".

"Lungi da me difendere Fazio - simile a Icardi, e ho detto tutto - difendo invece un principio, da me sempre sostenuto, da ultimo lunedì in Vigilanza: per pochi, pochissimi artisti, è giusto fare eccezione a un tetto compensi che in alcuni casi è assolutamente improponibile. Ciò al duplice scopo di non indebolire il servizio pubblico, e non renderlo poco competitivo rispetto alla concorrenza dei gruppi privati, e di soddisfare l'esigenza del pubblico: cioè proprio dei cittadini che pagano il canone e pretendono programmi di alta qualità, di Serie A".

"Quindi, sospendo il giudizio: Orfeo e il Cda hanno ritenuto che Fazio debba rientrare in queste poche eccezioni. Se ne assumono la responsabilità e, a risultato chiaro, sarà giusto giudicare: non preventivamente. Per Icardi e l'Inter non è andata bene, speriamo -conclude Margiotta - che per Fazio e Raiuno vada diversamente".

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