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Nahum: "Io ebreo del Pd boccio la legge Fiano"

16 settembre 2017 | 07.46
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(Fotogramma)
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"Fiano è mosso da opinioni nobili e io capisco il punto di vista suo e di chi è favorevole alla legge, davvero. Ma devo dire che io reputo controproducente una legge del genere. Lo penso anche del reato di negazionismo: hanno un effetto opposto, possono far scaturire un meccanismo negativo". Lo afferma in un'intervista a "Il Giornale" Daniele Nahum, ex vicepresidente della Comunità ebraica di Milano e dirigente Pd, secondo cui "uno dei rischi più grossi" di provvedimenti come il ddl Fiano "è che, vietando un’opinione, rischi di renderla appetibile. E rischi di produrre una cultura del sospetto". "È chiaro che quelle idee sono sbagliate ma per me, che vengo da una scuola pannelliana-radicale - aggiunge - ma la cultura liberaldemocratica deve avere la forza di batterle dibattendole, non vietandole".

"Poi avrei un’altra perplessità. Questa: chi è che giudica?", aggiunge Nahum, che chiarisce: "Se andiamo a vedere, uno potrebbe alzarsi e dire: 'Allora perché questa idea può circolare?'. Ci sono in Italia partiti che si rifanno alla storia del comunismo. Il Pci stava dentro un sistema democratico ma insomma, se qualcuno si richiama a quella storia, magari di altri Paesi...ecco forse anche altre idee si potrebbero vietare".

Nelle comunità ebraiche c’è dibattito sulla legge Fiano? "La maggior parte sono favorevoli - spiega Nahum -. Capisco, ma io credo che le comunità dovrebbero aprire un grande cantiere delle idee su queste dottrine oscurantiste".

Quanto a Enrico Mentana che andrà a discutere con Casapound, "fa benissimo", secondo l'esponente Pd. "Intendiamoci, politicamente li disprezzo, sono fuori dalla realtà - aggiunge Nahum - ma farei con loro un dibattito tv, per metterli all’angolo. È un momento delicato ma nel Pd c’è molta timidezza nel far uscire un’idea di società aperta».

Quanto, infine, all’Anpi che non vuole la targa per Giuseppina Ghersi, 13enne violentata e uccisa dai partigiani nel 1945, Nahum parla di qualcosa di "aberrante. La lotta partigiana, gloriosa, stava dalla parte giusta, ciò non vuol dire che non abbia commesso crimini".

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