Luigi Di Maio tende la mano agli ortodossi dopo i malumori degli ultimi giorni. Il 'ramoscello d'ulivo' è il post su Facebook con cui il candidato premier M5S si è complimentato con Roberto Fico per il lavoro svolto in Commissione di Vigilanza Rai dopo l'ok unanime alla risoluzione sui conflitti d'interessi degli agenti di artisti e conduttori. Tema che per Fico rappresenta "una delle questioni fondamentali che come presidente della Vigilanza Rai ho posto fin dal primo giorno e su cui la Commissione ha lavorato in questi anni", scrive il parlamentare napoletano sui social.
Sempre su Fb Di Maio rivendica un altro risultato del Movimento: "La nostra legge sul whistleblowing", a prima firma Francesca Businarolo, "andrà in Aula tra il 10 e il 20 ottobre. È una buona notizia per la lotta alla corruzione, ora - aggiunge - massimo impegno per farla diventare legge a tutti gli effetti". Un segnale che la richiesta avanzata ieri in assemblea congiunta da alcuni parlamentari (tra cui Silvia Chimienti) di dare visibilità al lavoro di tutti non ha trovato un Di Maio sordo.
Fonti vicine ai vertici del Movimento descrivono un Fico rientrato 'nei ranghi' dopo la protesta silenziosa che ha preceduto Italia 5 Stelle, dove il responsabile dei meet up ha disertato il palco della manifestazione al momento della proclamazione di Di Maio. Lo stesso Fico ci tiene a precisare che nel movimento non esistono correnti, né tantomeno può essere etichettato come leader degli ortodossi.
Di Maio è comunque atteso alla prova dei fatti. Gli ortodossi - come evidenziato all'AdnKronos da fonti parlamentari M5S - si aspettano segnali concreti dal nuovo leader in termini di condivisione delle decisioni politiche, anche perché i nodi relativi al nuovo ruolo del vicepresidente della Camera non sarebbero stati del tutto chiariti. E il post pro-Fico potrebbe andare nella direzione di una distensione interna. Ma se la tregua armata si trasformerà in una pax augustea sarà solo il tempo a dirlo.
