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Falso in atto pubblico, chiesto rinvio a giudizio per Raggi

28 settembre 2017 | 12.23
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La sindaca Viriginia Raggi (Fotogramma)
La sindaca Viriginia Raggi (Fotogramma)

La procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per la sindaca della Capitale Virginia Raggi per l'accusa di falso in relazione alla nomina di Renato Marra, fratello del suo ex braccio destro Raffaele Marra, all'incarico di capo dipartimento per il Turismo.

Alla prima cittadina i pm contestano il falso documentale senza l'aggravante prevista dall'articolo 61 numero 2 del codice penale di aver commesso il reato per eseguirne o occultarne un altro, ovvero l'abuso di ufficio per il quale è stata chiesta l'archiviazione.

ARCHIVIAZIONE ABUSO - La procura ha infatti chiesto l'archiviazione in relazione all'accusa di abuso di ufficio per la nomina di Salvatore Romeo a capo della segreteria politica. Stessa richiesta di archiviazione è stata sollecitata anche per Romeo.

Beppe Grillo e Davide Casaleggio con Virginia Raggi. A quanto apprende l'AdnKronos, i vertici del Movimento 5 Stelle avrebbero espresso soddisfazione dopo che la procura di Roma ha fatto cadere le accuse di abuso d'ufficio in merito sia alla scelta del capo della segreteria politica che del dirigente al dipartimento Turismo.

LA SINDACA - "Apprendo con soddisfazione che, dopo mesi di fango mediatico su di me e sul MoVimento 5 Stelle, la Procura di Roma ha deciso di far cadere le accuse di abuso d'ufficio. Secondo i pm di Roma ho rispettato la legge nella scelta del capo della segreteria politica e del dirigente al dipartimento Turismo ed è stata chiesta l'archiviazione per ambedue le ipotesi di reato" afferma su Facebook la sindaca di Roma Virginia Raggi sulla richiesta della procura.

"Per la Procura ho seguito tutte le norme - prosegue Raggi -. Non ci sarebbe mai stata alcuna promozione che non doveva essere fatta come volevano far credere Pd e destra. Non avrei commesso alcun reato per la nomina di Salvatore Romeo: non c'è mai stato alcun ingiusto aumento dello stipendio. Un'accusa infamante riportata per mesi dai giornali e cavalcata dall'opposizione nel tentativo di screditare me e il MoVimento 5 Stelle. Così come non ci sarebbe alcun abuso nella nomina di Renato Marra".

"AGITO SECONDO LEGGE" - "Lo ripeto: ritengo di aver agito secondo la legge. Dopo mesi di indagine, lo attesta la stessa magistratura inquirente - continua la sindaca -. Per mesi i media mi hanno fatta passare per una criminale, ora devono chiedere scusa a me e ai cittadini romani".

"Sono convinta - aggiunge - che presto sarà fatta chiarezza anche sull'accusa di falso ideologico. Abbiamo sempre avuto grande fiducia nella magistratura e continueremo ad averne''.

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