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Rosatellum, domani l'ultimo atto

06 ottobre 2017 | 20.25
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(Fotogramma)
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Sulla norma 'salva Ap' "abbiamo davvero rischiato la rottura. C'era tutto il partito del Sud in subbuglio e al Pd abbiamo detto che in aula rischiava di finire male...". Da Forza Italia raccontano così le ore di tensione ieri sulla richiesta di Ap modificare la soglia di sbarramento al 3% al Senato da nazionale a regionale. Alla fine, la cosa è saltata. Però è stata inserita nel Rosatellum un'altra modifica che non dispiace ai centristi: l'aumento fino a un massimo di 5 delle pluricandidature.

Sciolto il nodo che ieri aveva segnato la giornata, oggi in commissione Affari costituzionali si è marciato verso l'ok al provvedimento che, a meno di sorprese, arriverà domani mattina. Per lunedì alle 14 è fissato il termine della presentazione degli emendamenti e dalle 15 di martedì si inizierà l'esame del provvedimento in aula. Senza bisogno della discussione generale, visto che si è già svolta nei mesi scorsi, e con i tempi contingentati. Se tutto dovesse filare liscio, giovedì il Rosatellum bis potrebbe essere approvato a Montecitorio.

Ma solo se filerà tutto liscio, una previsione che ad oggi nessuno si sente di fare. Anche lo stesso Matteo Renzi in Direzione ha detto che se resterà il Consultellum si candiderà al Senato dove sono previste preferenze. Insomma il fatto che il Rosatellum passi non viene dato per certo da nessuno.

Oltre alla conferma delle soglie (3% su base nazionale sia a Camera che al Senato), è stata confermata anche quella dell'1 per cento per le liste civetta. Confermate le 'istruzioni per l'uso' nella scheda, cosa che era già stata prospettata ieri dal relatore Fiano: sulla scheda in quattro righe verranno spiegate all'elettore le modalità e validità del suo voto.

Tra le novità di oggi, la soluzione del nodo raccolta firme. Il Pd è andato incontro alle richieste di Mdp che altrimenti avrebbe dovuto raccogliere le firme in quanto gruppo costituito in Parlamento dopo il 15 gennaio. L'esenzione dalla raccolta è stata estesa fino al 15 aprile e Mdp ci rientra. Inoltre, si è convenuto che sono dimezzate le firme (da 1500 a 750 per ogni collegio) per le nuove formazioni. Come Campo Progressista, per fare un esempio.

Nonostante si sia raggiunta una mediazione su questo punto, restano comunque forti le critiche di Mdp al Rosatellum. A cui si è aggiunta quella per l'aumento delle pluricandidature. "L'aumento a cinque delle pluricandidature consentite rafforza ulteriormente questa vera e propria orgia di nominati. E' di fatto un altro passo indietro che peggiora un testo sul quale noi abbiamo già un giudizio molto severo". E per il M5S è esaustivo il tweet di Danilo Toninelli: "Da #Rosatellum a #Merdellum: oltre ai nominati e al capo politico pregiudicato, ora c'è soglia partitini a 0% e pluricandidature raddoppiate".

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