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Rosatellum, spunta la norma 'salva-Verdini'

13 ottobre 2017 | 10.40
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Non si fermano le polemiche attorno al Rosatellum. La legge elettorale voluta da Pd, FI, Lega e Ap ha superato ieri il primo ostacolo alla Camera e le insidie del voto segreto ed è ora pronta a passare all'esame del Senato. Al voto finale ci si è arrivati tra proteste e manifestazioni di piazza accompagnate da urla e fischi e all'indomani del voto le polemiche ancora non si placano.

Dopo il dibattuto confronto in Aula, ieri è arrivato anche il via libera alla contestata norma - ribattezzata salva-Verdini - che consente agli italiani residenti in Italia di potersi candidare in una ripartizione delle circoscrizioni estere. L'accusa, mossa soprattutto dal Movimento 5 Stelle, è che di questo emendamento, che porta la firma di Maurizio Lupi, potrebbe usufruire appunto il leader di Ala, i cui guai con la giustizia ne rendono difficile la candidatura in Italia. La norma sarebbe quindi, secondo i grillini, studiata su misura per permettere a Denis Verdini di candidarsi altrove, visto che in patria non troverebbe posto il lista.

"La norma salva-Verdini è una vergogna, di cui Renzi è responsabile in tutto e per tutto visto che i suoi l'hanno votata in commissione", tuona Carlo Sibilla dalle fila del Movimento. "Per far passare la legge elettorale, il Pd si presta a una norma che permetterà di candidare all'estero anche chi non è residente all'estero, come per esempio Denis Verdini". Dal canto suo, l'ideatore della legge elettorale Ettore Rosato, non vuol sentir parlare di norma "salva-Verdini". "Questa è una norma giusta, una norma di reciprocità per permettere ai cittadini residenti in Italia di candidarsi all'estero", ha replicato Rosato. "La logica che sta dietro è quella di consentire a partiti che non hanno una rete all'estero, come il Pd che ha circoli e iscritti, di avere candidati. Quando ce l'hanno chiesto, noi abbiamo acconsentito a questa parificazione di diritti".

Dai microfoni di 'Agorà' su RaiTre, Rosato ha poi aggiunto che "di italiani che possono candidarsi ce ne sono altri sessanta milioni. La ratio è molto semplice: all'estero ci sono centinaia di migliaia di italiani che non risiedono all'estero, che svolgono attività, che si occupano di quei Paesi, che lo fanno da docenti universitari, che lo fanno a contratto, che lo fanno per mille motivazioni. E poi ci sono leader politici, non del nostro partito, che candiderà solo residenti all'estero, come abbiamo più volte espresso. Figuriamoci se la norma è nata per favorire Denis Verdini, ha assicurato l'esponente Dem. Sta di fatto, però, che questo emendamento ha alimentato i mal di pancia di chi già contro il Rosatellum si è opposto duramente.

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