cerca CERCA
Venerdì 29 Marzo 2024
Aggiornato: 13:40
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Codice antimafia, ok di Mattarella ma lettera a Gentiloni

17 ottobre 2017 | 17.13
LETTURA: 5 minuti

Immagine d'archivio (dal Quirinale)
Immagine d'archivio (dal Quirinale)

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha promulgato la legge, approvata definitivamente dal Parlamento lo scorso 27 settembre, che ha modificato la disciplina del codice antimafia e delle misure di prevenzione, non ritenendo che essa presenti evidenti profili critici di legittimità costituzionale.

Il Capo dello Stato ha contemporamente inviato al Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, una lettera nella quale ha segnalato due aspetti meritevoli di attenzione.

LETTERA A GENTILONI - "L'estensione degli interventi effettuati" con il nuovo codice antimafia "e gli aspetti di novità che alcune delle norme introdotte presentano, rendono di certo opportuno che, particolarmente con riferimento all'ambito applicativo delle misure di prevenzione, il governo proceda a un attento monitoraggio degli effetti applicativi della disciplina, come è stato previsto dall'ordine del giorno approvato dalla Camera dei deputati nella seduta del 27 settembre 2017" scrive il presidente della Repubblica al momento della promulgazione della legge, avvenuta "non ritenendo che vi fossero evidenti profili critici di legittimità costituzionale".

Tuttavia il Capo dello Stato segnala l'esistenza di "profili critici" e quindi "l'esigenza di assicurare sollecitamente una stabile conformazione dell'ordinamento interno agli obblighi comunitari in relazione alle previsioni direttamente attuative di direttive europee, a suo tempo recepite nell'ordinamento interno e che non figurano nel nuovo testo".

"PROFILI CRITICI" - In particolare Mattarella segnala al governo che l’articolo 31 della nuova legge, nel modificare la disciplina della cosiddetta confisca allargata in caso di condanna penale definitiva (articolo 12-sexies del decreto-legge n. 306 del 1992), non ha riportato nel citato articolo 12 sexies alcune ipotesi di gravi reati che erano state inserite nell’ottobre del 2016 dal decreto legislativo n. 202, attuativo di una specifica direttiva dell’Unione europea.

Trattandosi di gravi ipotesi di reato quali: i delitti commessi con finalità di terrorismo internazionale; l’associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di falso in monete e banconote; la corruzione tra privati; l’indebito utilizzo di carte di credito o di pagamento ed alcuni reati informatici, secondo il Capo dello Stato è opportuno che il governo intervenga per rimediare a tale omissione per assicurare la conformazione del nostro ordinamento agli obblighi comunitari oltreché una piena efficacia dell’azione repressiva in caso di condanna per tali reati.

PROMULGAZIONE - “Ho promulgato in data odierna - scrive Mattarella a Gentiloni - la legge recante 'Modifiche al codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, al codice penale e alle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale e altre disposizioni. Delega al Governo per la tutela del lavoro nelle aziende sequestrate e confiscate', approvata lo scorso 27 settembre. Si tratta di un provvedimento legislativo che è stato oggetto di un lungo esame in sede parlamentare e che presenta un contenuto assai ampio".

"Proprio l’estensione degli interventi effettuati e gli aspetti di novità che alcune delle norme introdotte presentano - sottolinea il Capo dello Stato - rendono di certo opportuno che, particolarmente con riferimento all’ambito applicativo delle misure di prevenzione, il governo proceda a un attento monitoraggio degli effetti applicativi della disciplina, come è stato previsto dall’ordine del giorno approvato dalla Camera dei deputati nella seduta del 27 settembre 2017".

IN VIGORE - "Ciò premesso, faccio presente che ho promulgato la legge non ritenendo che vi fossero evidenti profili critici di legittimità costituzionale, nonché in ragione dell'importanza della normativa che nel suo complesso con essa viene introdotta e dell'opportunità che le disposizioni nella medesima contenute entrino presto in vigore".

"Peraltro, non posso fare a meno di segnalare - rimarca il Capo dello Stato - un aspetto che, pur non costituendo una palese violazione di legittimità costituzionale, sembra contenere dei profili critici. L’articolo 31 della legge ha profondamente modificato l’articolo 12-sexies del decreto legge n. 306 del 1992, convertito nella legge n. 356 del 1992, che disciplina la cosiddetta confisca allargata. In particolare, nel testo approvato non sono state riprodotte alcune ipotesi di reato (che, in caso di condanna, legittimano, ove ricorrano determinati presupposti, la confisca), inserite nell’articolo 12-sexies dall’articolo 5 del decreto legislativo n. 202 del 29 ottobre 2016, che ha dato attuazione alla direttiva 2014/42/Ue del Parlamento europeo e del Consiglio del 3 aprile 2014 relativa 'al congelamento e alla confisca dei beni strumentali e dei proventi da reato dell’Unione europea'".

IPOTESI DI REATO - "In particolare - spiega il Capo dello Stato - sono state eliminate tutte le ipotesi di reato introdotte dal citato decreto legislativo ad eccezione dell’autoriciclaggio (articolo 648-ter.1 del codice penale). Di conseguenza, per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione delle fattispecie di falso nummario (articolo 416 in relazione agli articoli 453, 454, 455, 460 e 461 del codice penale), di corruzione tra privati (articolo 2635 del codice civile), di indebito utilizzo di carte di credito o di pagamento (articolo 55 del decreto legislativo n. 231 del 2007), dei delitti commessi con finalità di terrorismo internazionale e dei reati informatici indicati negli articoli 617-quinquies, 617-sexies, 635-bis, 635-ter, 635-quater e 635-quinquies del codice penale quando le condotte di reato riguardano tre o più sistemi informatici, non sarà più possibile disporre la misura della cosiddetta confisca allargata all’esito di una condanna".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza