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Becchi: "Ora la Lega può ripartire da Miglio"

25 ottobre 2017 | 14.47
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Becchi:

Ripartire da Miglio per rilanciare l’idea di un’Italia federale. Paolo Becchi, docente di Filosofia del diritto all'Università di Genova, un tempo vicino al Movimento 5 Stelle, traccia la strada da seguire per la Lega guidata da Matteo Salvini, ritenendo che ''solo chi lo definisce perdente nella battaglia sul referendum mettendolo in contrapposizione con Maroni e Zaia non ha capito la trasformazione di questo partito e cosa sta succedendo''. Secondo Becchi ''se il centrodestra dovesse vincere in Sicilia e poi alle elezioni -spiega all'Adnkronos- si potrebbe ricominciare un percorso di riforma in senso federale dello Stato Italiano, ripartendo da quanto proposto negli anni '90 da Gianfranco Miglio''.

L' ideologo della Lega lanciò al congresso di Assago del 1993 un decalogo dove si prospettava un' Unione Italiana, una libera associazione della Repubblica Federale del Nord, della Repubblica Federale dell'Etruria e della Repubblica Federale del Sud, dove le regioni a statuto ordinario avrebbero gestito le stesse competenze attribuite alle regioni a Statuto speciale.

''La Lega -spiega- ha il federalismo nel suo dna. Salvini ha saputo trasformare il partito molto morbidamente e proprio sulla base dei risultati del referendum può ora costituire un gruppo di lavoro sulla riforma in senso federale che riparta dalle intuizioni di Miglio riaggiornandole e adattandole ai giorni nostri''. Secondo il filosofo sarebbe ''la svolta di un movimento destinato a crescere''. Perchè se è vero che ''è fallita la riforma voluta da Renzi, ciò non significa che che l'Italia non abbia bisogno di una revisione costituzionale in senso libertario o federale e la Lega può portare avanti questo progetto''.

E che gli stati federali ''funzionino meglio lo provano paesi come la Germania e la Svizzera''. Anche perchè, spiega ''non si possono certo fare 20 regioni a statuto speciale. Per il docente alla fine ''Salvini si presenterà togliendo la parola Nord dalla Lega'' e paradossalmente potrà far tornare ''alle orgini il movimento''. Quanto alle contrapposizioni che Salvini avrebbe con Zaia e Maroni ''sono solo create ad arte per cercare di indebolirlo. Quello che in realtà sta portando avanti à un rinnovamento senza perdere nulla del passato, e anzi trasformandolo in un messaggio più ampio''.

La Lega insomma, che con gli scandali sembrava distrutta ''ha trovato con Salvini una capacità di rilancio insospettata. E il sistema politico ha confuso la svolta nazionale come se fosse un abbandono del federalismo, come se la Lega si fosse lepenizzata, ma ripeto, la Lega ha nel suo dna il federalismo e ora ''che con la morte di Casaleggio il M5s ha perso il suo slancio iniziale e a sinistra ci sono cadaver, può rilanciarlo ripartendo proprio da Miglio''.

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