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Sicilia al voto: i candidati ai raggi X

04 novembre 2017 | 07.15
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(Fotogramma)
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Sicilia al voto. Domani, dalle 8 alle 22, oltre 4 milioni di elettori saranno chiamati ai seggi per scegliere colui che sostituirà Rosario Crocetta a palazzo d'Orleans. Sono cinque i candidati alla presidenza della Sicilia: Giancarlo Cancelleri, già deputato regionale, è il candidato del Movimento 5 Stelle mentre Nello Musumeci è il candidato di Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia per la corsa a palazzo d'Orleans; Claudio Fava, deputato di Mdp, è il candidato della sinistra con la lista 'Cento passi per la Sicilia', formata da Mdp, Verdi, Rifondazione Comunista, Possibile e Sinistra Italiana; l'avvocato Roberto La Rosa è il candidato a governatore per il movimento 'Siciliani liberi' mentre Fabrizio Micari, rettore dell'Università di Palermo, è il candidato per il centrosinistra. Le Regionarie, oltre a decidere il prossimo governo siciliano, serviranno anche come banco di prova per testare possibili alleanze in vista delle prossime elezioni nazionali.

NELLO MUSUMECI - E' la terza volta che prova a conquistare la poltrona di Palazzo d'Orleans e, comunque vada a finire, ha già annunciato che questa campagna elettorale sarà l'ultima della sua lunga carriera politica. Perché Nello Musumeci, 62 anni, originario di Militello in Val di Catania, la politica ce l'ha nel sangue. Una passione che lo accompagna da quando a 15 anni è entrato nella fila della Giovine Italia e che l'ha portato, negli anni, ad essere eletto segretario provinciale del MSI a Catania, presidente della provincia di Catania, eurodeputato al parlamento europeo, sottosegretario al ministero del Lavoro nel governo Berlusconi (2011) e presidente della commissione regionale antimafia nell'ultima legislatura.

Padre di tre figli, bancario e, come ama ricordare, giornalista pubblicista, il candidato a Palazzo d'Orleans che è stato in grado di ricompattare il centrodestra (Forza Italia, Fdi e Lega) ha fra le sue passioni la cucina, i cani e la musica classica. Pare che uno dei suoi piatti migliori sia lo spezzatino, preparato rigorosamente con carne di manzo. Il luogo dove preferisce dedicarsi ai fornelli è invece la campagna di famiglia, quella a Militello Val di Catania, dove vivono anche i suoi due cani - Lulù e Bimba - e dove ama trascorrere il tempo passeggiando fra alberi di agrumi e ulivi. E a Militello ha chiuso, come da tradizione, la sua campagna elettorale. L'esito del voto però lo attenderà a Catania. Anche questa una scaramanzia.

FABRIZIO MICARI - Se gli ultimi mesi lo hanno visto impegnato più nella campagna elettorale che nell'organizzazione del suo matrimonio (per il quale comunque la sua agenda politica si è fermata per un giorno, il 24 ottobre), Fabrizio Micari lo deve soprattutto a Leoluca Orlando. E' stato infatti il sindaco di Palermo il regista della sua candidatura che avrebbe dovuto riproporre il 'modello civico' vincente nelle amministrative del capoluogo siciliano e che, persa per strada la sinistra, ha raggruppato intorno alla figura del rettore una coalizione che va dal Pd ad Alternativa popolare, passando per i Centristi di D'Alia.

Cinquantaquattro anni, appena sposato con la dirigente dell'Università di Palermo Giusi Lenzo, Micari è stato eletto rettore dell'Ateneo palermitano nel luglio 2015, incarico dal quale ha scelto di mettersi in congedo provvisorio quando ha lanciato la sua candidatura alla presidenza della Regione siciliana. Già direttore del dipartimento di Tecnologia meccanica e preside della facoltà di Ingegneria, da neolaureato ingegnere meccanico Micari sognava di lavorare nel mondo dei motori, magari alla Ferrari.

Il lavoro non l'ha mai ottenuto ma la passione per la Formula 1 è rimasta anche se seconda a quella per il suo grande amore: il Palermo. Stesso posto allo Stadio, in gradinata, per oltre 30 anni, almeno fino a quando l'incarico da rettore non gli è valso anche un abbonamento in tribuna autorità. Fra le sue passioni anche il giardinaggio e la cucina, più mangiare che cucinare, anche perché pare che sua moglie ai fornelli sia molto più brava. Da buon siciliano, l'aspirante governatore della Sicilia ama la pasta: quella con i ricci e quella con le vongole, soprattutto.

GIANCARLO CANCELLERI - "Mi chiamo Giancarlo Cancelleri, ho 42 anni e amo Elena". E' così che il candidato del M5S alla presidenza della Regione siciliana si è presentato durante il confronto organizzato da Lucia Annunziata su RaiTre. Nato a Caltanissetta, prima magazziniere e poi geometra in una ditta metalmeccanica (lavori che in questa campagna elettorale sono stati pretesto per un attacco alla sua competenza), Cancelleri è da cinque anni deputato del Movimento all'Assemblea regionale siciliana.

La sua prima battaglia politica è stata quella contro il caro bollette a Caltanissetta, nel 2007. Poco dopo la folgorazione per Grillo, tanto da essere fra gli organizzatori del primo VDay nella sua città. La vera passione di Cancelleri però - sua moglie a parte - è la musica, la sua chitarra in particolare, seguita dai fornelli. L'aspirante governatore pentastellato dice di essere imbattibile nella pasta aglio e olio e pare che se la cavi anche a scegliere il vino giusto per ogni serata. Alla sua seconda candidatura a Palazzo d'Orleans - nel 2012 aveva ottenuto il 18% - Cancelleri si è lanciato in una campagna elettorale in cui non ha lesinato toni durissimi e nella quale è certo di vincere.

CLAUDIO FAVA - Politico, giornalista, sceneggiatore e scrittore. Claudio Fava, 60 anni, laureato in legge e padre di due figli, è il candidato della sinistra alla presidenza della Regione siciliana. Una candidatura che è arrivata dopo il no della sinistra a una coalizione allargata che raccogliesse, attorno alla figura di Fabrizio Micari proposta dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando, anche gli alfaniani. "L'unica lista a prova di imputati, impresentabili e condannati - ha ripetuto più volte in questa campagna elettorale - è la nostra", i Cento Passi. La corsa a Palazzo d'Orleans, per il vice presidente della commissione antimafia, non è in realtà una novità dato che già nel 2012 aveva presentato la sua candidatura che fu costretto a ritirare perché non residente in Sicilia.

Tra i fondatori della Rete di Leoluca Orlando - con la quale è stato eletto nel 1991 deputato regionale e l'anno dopo alla Camera -, nel 1999 Veltroni lo volle come segretario in Sicilia dei Ds, per poi candidarsi con Sel alle politiche del 2013 e approdare a Sinistra italiana nel 2015. Collaboratore per diverse testate - Corriere della Sera, Il Mattino, L'espresso, l'Europeo, Avvenimenti e la Rai - Fava ha iniziato il suo lavoro da giornalista nella redazione de 'I Siciliani', fondato dal padre Giuseppe Fava assassinato dalla mafia il 5 gennaio 1984 a Catania. Una storia personale che ha segnato il suo impegno nell'antimafia che in questa campagna elettorale si è fatto sentire con una dura lotta alla candidatura di 'impresentabili' e di soggetti legati alla mafia.

ROBERTO LA ROSA - Il suo sogno è quello di una nazionale siciliana, con tanto di maglia giallo-rossa e Trinacria sul petto. Un tassello di quella "indipendenza piena" che Roberto La Rosa, candidato alla presidenza della Regione per i 'Siciliani liberi', invoca per la Sicilia. Sessantuno anni, avvocato, sposato e padre di tre figli che ha preferito tenere fuori dalla campagna elettorale - anche se, gli hanno promesso, voteranno per lui -, La Rosa è un estimatore di Mahatma Gandhi con il quale, sottolinea di avere in comune il segno zodiacale: bilancia.

La sua passione per l'indipendentismo siciliano ha una data e un nome: 30 ottobre 1978, convegno con Pippo Scianò. Da qui gli anni nel Fronte nazionale siciliano, per poi fondare nel 2007 il suo 'Comitato attuazione statuto autonomo'. Punto fondamentale del suo programma per la Sicilia, la creazione di una Zona economica speciale, ma anche il conio di una moneta siciliana, il sostegno al reddito e la benzina senza accise.

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