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Citare Hitler in politica? L'epic fail è in agguato

05 novembre 2017 | 12.07
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Piazza Montecitorio a Roma (FOTOGRAMMA)
Piazza Montecitorio a Roma (FOTOGRAMMA)

Hitler continua a fare vittime tra chi lo cita con leggerezza. Ma resta anche il termine di riferimento per il male assoluto, il nome da tirare fuori quando si vuol demonizzare l'avversario, mettendo in campo quella modalità di attacco finale, nota come la 'Legge di Godwin'.

Tra le 'vittime' di citazione l'ultima è Massimo Gnagnarini, l'assessore di centrosinistra di Orvieto, dimessosi dopo aver detto che quello dei rom è un problema senza soluzione, visto che a risolverlo "c'aveva provato anche zio Adolf senza riuscirci". Un epic fail 'causato' dal führer del nazismo che non è una novità.

Lo scorso ottobre, a finire dei guai per aver addirittura preso in prestito frasi del mein Kampf, fu Carlo Battisti il sindaco di Sover, piccolo comune del Trentino, che in un suo editoriale su 'Pine-Sover notizie' aveva 'adattato' il pensiero di Hitler alla realtà del suo piccolo territorio. Una volta vistosi scoperto, Battisti, artigiano di fede autonomista, si è giustificato così: ''Ho frequentato le scuole dell'obbligo e l'italiano non è il mio forte, così ho affidato il mio pensiero a un giovane collaboratore, che, forse credendo di rafforzare il mio pensiero, ha utilizzato quelle frasi a mia insaputa''.

GLI ALTRI CASI - Da Nord a Sud, quando a mettere in imbarazzo il sindaco di Maratea, in provincia di Potenza un pasticciere che realizza una torta con il volto di Hitler. Domenico Cipolla, primo cittadino della cittadina tirrenica, rinomata località turistica del golfo di Policastro, si scusa: "La torta, da quanto mi è stato riferito, è stata commissionata da un cliente per un atto goliardico nei confronti di un festeggiato", spiega, sottolineando che a Maratea "non ci sono persone che hanno nostalgia del nazismo".

Altro capitolo della evocazione di Hitler è invece quello di chi segue la legge di Godwin, che venne formulata nel 1990 dall'omonimo avvocato Usa prevedendo che "mano a mano che una discussione online si allunga, la probabilità di un paragone riguardante Hitler, tende ad 1", cioè ad essere sempre più probabile. Un modo di demonizzare l'avversario sempre di moda, che finisce con il paragonare l'interlocutore al male assoluto, cioè a Hitler, il dittatore più sanguinario della storia.

SOCIAL NETWORK - Un adagio che al tempo dei social ha trovato milioni di conferme e che ora dilaga su Facebook e su Twitter. Ma anche nelle piazze, come lo scorso ottobre, quando a Montecitorio manifestanti vicini ai Cinque Stelle attaccarono Renzi, paragonandolo a Hitler, mentre in aula alla Camera c'era il voto sul taglio degli stipendi dei parlamentari: tra gli striscioni esposti, uno recitava 'Renzi Hitler Ceausescu'.

Per Matteo Salvini, la legge di Godwin si 'applica', invece, contro la Ue: ''L'Unione europea di oggi fa gli stessi danni che faceva Hitler con i carrarmati e le bombe settant'anni fa''. E ancora: ''Ammazzano con la finanza - spiegava negli scorsi mesi il leader della Lega - invece di utilizzare i fucili, ma il risultato è lo stesso. Invece delle camicie brune ci sono quelli in giacca e cravatta che stanno a Bruxelles. E sortiscono lo stesso identico risultato''.

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