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De Luca: "Vi saluto con il caffè del galeotto"

08 novembre 2017 | 14.20
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Cateno De Luca (dal profilo Facebook)
Cateno De Luca (dal profilo Facebook)

Le manette non lo scalfiscono. Cateno De Luca, il deputato dell'Udc appena eletto all'Ars e arrestato con l'accusa di evasione fiscale, si fa vivo attraverso il suo profilo Facebook: "Vi saluto con il caffè del galeotto". Il neoletto chiede scusa ai suoi "sostenitori per ciò che subiranno nei prossimi giorni" e invita a "preservare il nostro meritatissimo e onestissimo successo elettorale dagli attacchi dei medesimi ambienti che già sapevano del mio arresto". Nello stesso post De Luca pubblica una sua foto con il caffè in mano.

"Posso solo dirvi che i fatti contestati risalgono al periodo 2007-2012 per i quali risulta pendente presso la Commissione tributaria regionale un procedimento: mi contestano che io avrei agevolato il Caf Fenapi ad evadere il fisco e quindi non sarei io l'evasione ma il Caf Fenapi di proprietà della Fenapi che ha oltre 300mila soci - scrive -. Dedico questa ulteriore battaglia ai perseguitati dell'ingiustizia che non hanno avuto la forza ed i mezzi per ottenere giustizia. State sereni, io non mollo! Preservate il nostro meritatissimo e onestissimo successo elettorale dagli attacchi dei medesimi ambienti che già sapevano del mio arresto".

Il deputato dell'Udc spiega che la richiesta di arresto "risale al 10 gennaio 2017 e il gip per motivi a noi non troppo ignoti ha firmato l'ordinanza di arresto il 3 novembre 2017. Io - aggiunge - avevo annunciato la mia candidatura a sindaco di Messina nel comizio del 1 gennaio 2017 in piazza municipio, a Santa Teresa di Riva. A dicembre 2016 avevamo depositato l'ennesima denuncia nei confronti di una parte della magistratura di Messina e alcuni organi inquirenti che avevano commesso troppi errori nei procedimenti penali aperti a carico di Cateno De Luca: ben 15 procedimenti penali di cui 14 già chiusi con sentenze di assoluzione perché il fatto non sussiste e varie archiviazioni per l'inconsistenza delle accuse. Pregate per me e per la mia famiglia e per gli altri indagati che nulla c'entrano in questa storia - conclude -. 'Beati i perseguitati a causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli'. Vi saluto offrendovi virtualmente il caffè del galeotto".

Dopo il post, su Facebook arriva anche un video. Pigiama, giacca da camera e alle spalle una libreria con i simboli di Sicilia vera e due fasce tricolori da sindaco in bella mostra, racconta la sua versione dei fatti: "Sono sereno perché già venerdì sera a piazza Cairoli sono stato avvicinato da un noto personaggio della politica siciliana e anche ritengo della massoneria nonché un parente molto stretto di magistrati, il quale mi ha fatto i complimenti per la campagna elettorale e mi ha detto: 'lo sai che è tutto inutile quello che hai fatto'".

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