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Pisapia: "Pd da solo si suicida"

12 novembre 2017 | 12.15
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Sì all'unità, ma nel segno della discontinuità, per costruire una proposta diversa per l'Italia e salvarla dalle destre e dai populismi. Queste le parole d'ordine che hanno scandito 'Diversa', l'iniziativa organizzata da Campo Progressista all'Auditorium Antonianum di Roma. Dal palco del centro congressi il leader del movimento, Giuliano Pisapia, ha rilanciato la sua sfida, tornando a invocare l'unità delle varie anime del centrosinistra.  "L'autosufficienza del Pd è un suicidio politico", ha messo in guardia l'ex sindaco di Milano: un appello alla coesione volto a scongiurare il rischio di "una nuova Sicilia". "Agli amici del Pd - ha proseguito Pisapia - dobbiamo dire con forza" che c'è bisogno di "unità perché senza unità non si vince" ma anche di "discontinuità perché senza la discontinuità è il Paese che perde".  Pisapia ha chiesto al partito di governo "segnali forti" a partire dalla prossima legge di bilancio ("un intervento importante e sui superticket") e sul fronte dei diritti (ius soli e biotestamento).  Ma il "punto fermo", la 'conditio sine qua non' per un'alleanza è che "nel nuovo centrosinistra non ci può essere spazio per nuovi o vecchi elementi del centrodestra. Non è mai stata un'opzione accettabile e non lo sarà mai", ha detto chiaro e tondo il fondatore di Campo Progressista.

A prendersi la scena è stata però la presidente della Camera Laura Boldrini, che ha snocciolato i contenuti di un vero e proprio programma politico articolato in sei punti: una proposta "progressista" che sia "laburista, sociale, femminista, ambientalista, solidale ed europeista". Secondo la terza carica dello Stato - il cui intervento è stato salutato con una standing ovation dalla platea dell'Auditorium - "i presupposti per una coalizione con il Pd non ci sono": una presa d'atto maturata alla luce della "indisponibilità dei Dem a cambiare rotta rispetto a certe politiche divisive degli ultimi anni", a partire da quelle sul lavoro. "Non è stato creato lavoro, ma lavoretti", ha rimarcato Boldrini, puntando il dito contro "sgravi a tempo, bonus a pioggia, palliativi. Gli incentivi - ha aggiunto - devono essere strutturali e non elargiti di tanto in tanto come oboli". Sul piano fiscale, Boldrini ha criticato la flat tax ("ingiusta perché fa parti uguali tra disuguali") e proposto di ripristinare la tassa sulla prima casa per chi ha grandi patrimoni, perché "come prevede la Costituzione, chi ha di più deve contribuire di più".

Parole di apprezzamento per l'intervento della presidente della Camera sono arrivate dal coordinatore nazionale di Articolo 1, Roberto Speranza, che ha definito "un'agenda straordinaria per il Paese" le proposte elencate da Boldrini.  "Al Pd - ha sottolineato Speranza - dico: non dovete trattare con noi" ma "pensare agli insegnanti che si sono sentiti traditi, così come al mondo ambientalista umiliato dopo il 'ciaone' delle trivelle". "Se lo capite noi ci siamo. Ma io penso che non ce la faranno", ha aggiunto il leader di Mdp, sollecitando poi la costruzione di "una proposta larghissima, non larga, che il Paese sta aspettando". "Noi ci siamo", gli ha fatto eco il compagno di partito Ciccio Ferrara, chiamando a raccolta "tutte le forze che guardano in modo critico a quanto è stato fatto" negli ultimi anni. A raccogliere l'invito di Pisapia anche gli esponenti del Pd Gianni Cuperlo e Cesare Damiano.

"L'appello di Giuliano deve uscire da qui e lo faccio mio in vista della direzione di domani", ha affermato Cuperlo. Obiettivo condiviso anche da Damiano, il quale ha promesso "una battaglia nel Pd per un'alleanza con Campo Progressista". Per Bruno Tabacci di Centro Democratico, invece, il discorso dell'ex primo cittadino milanese "interpella le responsabilità del Pd e di Mdp".  Hanno preso parte all'iniziativa di Campo Progressista anche il segretario dei Radicali Riccardo Magi e il leader dei Verdi Angelo Bonelli. Per Magi "le quasi 90mila firme contro la Bossi-Fini dimostrano che c'è un modo per combattere insieme le destre e i populismi". L'ambientalista ha chiesto invece di aprire un dialogo programmatico con il Pd" perché "la frammentazione consegna il Paese alla destra e alla demagogia".

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