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Pd alla resa dei conti

13 novembre 2017 | 12.43
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Pd alla resa dei conti. Ancora una volta il Partito Democratico si trova a dover gestire le diverse anime della sinistra italiana. Da Emma Bonino e i radicali a Giuliano Pisapia e il suo Campo Progressista. Una partita da giocare su più fronti per Matteo Renzi che oggi pomeriggio, alla direzione del Pd in programma alle 15, proverà a mediare con le varie minoranze dem ed aprirsi a sinistra mostrandosi favorevole al dialogo con gli scissionisti. L'obbiettivo del segretario dem è proprio quello di allargare l'orizzonte delle alleanze in vista delle elezioni del 2018. La strada è lunga e le opposizioni sono ancora tante ma si intravedono già i primi segnali di distensione.

"Nel Pd c'è la comune volontà esplicita e dichiarata di fare una coalizione più larga possibile per vincere le prossime elezioni", ha ribadito Ettore Rosato mentre giovedì Andrea Orlando ha chiesto al segretario "atti concreti". D'altronde i canali del Nazareno sono da giorni attivi con tutte le aree interne al partito, compresa quella di Michele Emiliano. Da giorni ormai Lorenzo Guerini tiene contatti con le varie anime del centrosinistra, compreso Mdp. Con cui, tra l'altro, Renzi si è guardato bene dall'ingaggiare nonostante le ultime parole di Pietro Grasso (il Pd "non c'è più"): "Alla polemica rispondo con un ringraziamento e senza aprire ulteriori elementi di tensione", ha detto.

Il segretario, tra una tappa e l'altra del treno Pd, si è anche fatto sentire con Riccardo Magi, dei Radicali. E ha scambiato qualche impressione con Riccardo Nencini che, dopo la chiacchierata con Renzi, ha subito rilanciato: "Il Pd convochi un tavolo con tutti gli alleati". Ha raccontato lui stesso di aver sentito Orlando mentre con Dario Franceschini ha passato una intera giornata sul treno Pd. Sembrerebbe quindi esserci la volontà di trovare un accordo comune tra le varie anime della sinistra italiana. Nel frattempo, comunque, la minoranza dem ha messo a punto un documento programmatico da presentare in Direzione.

Oggi, insomma, tra vitalizi ("non dovrebbe esserci alcuno strappo", assicura un big dem prefigurando una soluzione di mediazione), manovra ed elezioni, il tema coalizione sarà ampiamente sviscerato. Ad ascoltare ci sarà Paolo Gentiloni. Al premier, il segretario ha riservato volentieri una cortesia: la Direzione, inizialmente fissata per le 18, è stata anticipata alle 15. Solo così Gentiloni, stretto tra il pranzo con il primo ministro estone e il vertice con i sindacati sulle pensioni, potrà ascoltare di persona almeno la relazione di Renzi prima di dover onorare i suoi impegni a palazzo Chigi.

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