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Leopolda story: 5 cose da sapere

25 novembre 2017 | 07.06
LETTURA: 4 minuti

(Matteo Renzi alla Leopolda 2016 - Fotogramma) - FOTOGRAMMA
(Matteo Renzi alla Leopolda 2016 - Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Leopalda ottavo atto. Era il 2010 quando i media la ribattezzarono la 'convention dei rottamatori'. L'allora sindaco di Firenze Matteo Renzi e il giovane consigliere regionale lombardo Pippo Civati, leader dell'area dei 30-40enni, chiedevano con forza un ricambio della classe dirigente del Partito democratico. Adesso, a distanza di 7 anni dall'inizio della kermesse fiorentina del Pd, la Leopolda torna allo spirito originario. Una versione, quella della 'L8', che il leader del partito immagina più vicina a quella degli esordi, libera dalle 'ingessature' degli ultimi anni dovute alle responsabilità istituzionali dell'ex premier o alla campagna referendaria che ha segnato la passata edizione. Spazio dunque alle luci, agli ospiti, ai gadget, alle canzoni e, questa volta, ai Millennials protagonisti di 'Destinazione Italia'. Una kermesse che negli anni è stata non solo il teatro di dibattiti politici ma anche il contesto in cui hanno trovato spazio aneddoti e curiosità.

I ROTTAMATORI - La prima edizione della Leopolda è passata alla storia come la 'convention dei rottamatori'. Il riferimento è alla famosa frase di Renzi apparsa un paio di mesi prima in un'intervista in cui l'allora sindaco di Firenze sosteneva la necessità di ''rottamare senza incentivi'' la classe dirigente del Partito Democratico. Una frase che suscitò a più riprese le ire dei big del Pd, che decisero di non partecipare alla tre giorni fiorentina.

LA COLONNA SONORA - Ogni edizione della kermesse fiorentina è stata accompagnata da una serie di canzoni. Nella colonna sonora della Leopolda compaiono brani italiani popolari come "Cambia-menti" di Vasco Rossi, "La tua canzone" dei Negrita e "Il più grande spettacolo dopo il big bang" di Jovanotti e hit di successo straniere come "Can't Stop Moving" di Sonny J, "Geronimo" degli Sheppard e "We are young" dei Fun.

LA GIAGUARA - La quarta edizione della Leopolda è stata contraddistinta dall'organizzazione di Maria Elena Boschi, all'epoca deputata Pd e coordinatrice della convention. E' in quell'occasione che la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio venne ribattezzata 'giaguara' per via di un paio di scarpe leopardate indossate alla kermesse. "A me piacerebbe un mondo normale in cui, se una donna decide di impegnarsi in politica, le scarpe siano l'ultimo dei problemi", replicò Boschi anni dopo in un'intervista televisiva.

I VIP - Le varie edizioni della Leopolda sono state caratterizzate dalla presenza di personaggi famosi come l'ideatore di Eataly Oscar Farinetti, lo stilista umbro Brunello Cucinelli o lo scrittore Alessandro Baricco. La quarta edizione della kermesse, in particolare, verrà ricordata per la partecipazione di Pif, che infiammò la platea con un duro intervento sulla mafia. Quest'anno si preannuncia un'edizione senza vip anche se alla Leopolda "alcuni big ci saranno - garantisce Renzi - ma la Leopolda non è mai il nome vip".

I GADGET - Un angolo della kermesse è sempre dedicato al merchandising per autofinanziare le spese della manifestazione. Tra i gadget più gettonati delle passate edizioni le magliette anti-gufi con la scritta "Io non posso entrare" - dedicate ai critici del progetto renziano - quelle con il logo di un tirannosauro e la frase "I dinosauri non si sono estinti da soli" - con riferimento all'età di alcuni dirigenti Pd - le palle dell'albero di Natale e le cover per iPhone.

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