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Chi è Andrea Stroppa, l'ex hacker consulente di Renzi

27 novembre 2017 | 10.52
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Andrea Stroppa (foto da Facebook)
Andrea Stroppa (foto da Facebook)

Romano, classe 1994 e un curriculum da fare invidia a chiunque. A soli 23 anni Andrea Stroppa è tra gli esperti di cyber sicurezza più quotati in Italia. Anche se lui minimizza: "Non credo di essere un esperto - ha scritto in un post fiume su Facebook - ma credo di saperne qualcosa in tema di cyber security". Arruolato giovanissimo nelle file di Anonymous Italia, è lui l'autore del report svelato qualche giorno fa dal 'New York Times' nel quale si dimostra come la pagina ufficiale di 'Noi con Salvini' condivida gli stessi codici Google con siti di disinformazione e con una pagina non ufficiale di propaganda del Movimento 5 Stelle.

Ricercatore di Ghost Data e consulente di Matteo Renzi sulla cyber security, Stroppa fa parte di un team di ricercatori che lavorano tra Italia, Gran Bretagna e Stati Uniti. Dopo aver pubblicato numerosi dossier e ricerche in tema di contraffazione online, malaware e botnet, nel suo curriculum il 23enne vanta anche collaborazioni con 'La Stampa' e la Repubblica'. Oltre che sul 'New York Times', i suoi report sono finiti sulla 'Cnn', su 'Vanity Fair', sul 'Washington Post', 'Forbes' e sul 'Wall Street Journal', per citarne alcuni.

Nei giorni scorsi, molti l'hanno ribattezzato uno dei 'Carrai boys' e il 'pupillo di Marco Carrai', il manager e imprenditore tra i più noti esperti italiani di cyber sicurezza, amico del segretario del Pd. Ed è per questo che Stroppa è finito nel mirino di Marco Travaglio, che in un editoriale su 'Il fatto quotidiano' sabato l'ha definito "uno smanettone di 23 anni che da minorenne faceva l'hacker per Anonymous Italia durante gli attacchi ai siti di Polizia, Carabinieri, governo, Viminale, Guardia costiere e al blog di Grillo".

Da parte sua, Stroppa non ha esitato e ieri ha voluto replicare a Travaglio, indirizzandogli un lungo post su Facebook. "Caro direttore Travaglio, sì ho fatto parte di Anonymous. Avevo 17 anni, ho fatto degli errori, ho commesso dei reati e ne ho risposto di fronte la legge - si legge nel post - di fronte un tribunale, quello dei minorenni. Ho ottenuto il perdono giudiziale e ho ricominciato la mia vita facendo volontariato, costruendo la mia carriera con un lavoro lungo e appassionato. Nessuna scorciatoia, mi hanno proposto libri e interviste 'sull'hacker di Anonymous', potevo prendere la strada della notorietà, ho scelto quella del sacrificio".

"Non ne ho mai parlato pubblicamente, non per vergogna, ma perché io penso che dei miei errori sia stato corretto rispondere di fronte la legge, non di fronte a lei, a voi - prosegue Stroppa -. Come forse saprà, i minori sono tutelati dalla legge sulla privacy e tutto quello che riguarda i loro processi non devono diventare di dominio pubblico. Lo sono diventati, prima con il libro di Belpietro 'I segreti di Renzi', poi con un articolo di Fittipaldi su 'L'Espresso' e ancora oggi sul suo giornale. Io non contesto 'i guai giudiziari' e guardi, non contesto in questa sede, nemmeno il fatto di aver violato nuovamente la mia privacy, ma contesto le falsità. Non ho mai attaccato i siti di Polizia, Carabinieri, governo, Viminale e il blog di Grillo come lei scrive. E nemmeno il sito di D’Alema come ha scritto Fittipaldi. Sono andato di fronte il tribunale a rispondere alla legge italiana, per altri fatti. E questo come può intuire si chiama diffamazione".

Quanto ai rapporti con Marco Carrai, Stroppa smentisce di essere in società con l'imprenditore toscano. Circostanza confermata stamani sulle pagine del 'Corriere della sera' da parte di Carrai. "Stroppa lo conosco e per un periodo ha collaborato con una mia società - ha detto l'imprenditore -. Chiunque può andare al registro delle Camere di commercio e vedere che non ho mai avuto società con lui". Nella lettera aperta a Travaglio, il cyber esperto rimarca di aver "sempre lavorato con persone più brave di me e sono orgoglioso di aver avuto accanto persone che mi hanno insegnato molto, non soltanto dal punto di vista professionale".

"Non cerco da voi né dagli esperti che consultate per attaccarmi i vostri applausi, agli 'esperti' che continuano da mesi ad insultarmi dico solo: se siete più bravi sono contento per voi - sottolinea Stroppa -. Vi auguro tanta felicità e gioia nella vostra vita. Su una cosa però voglio essere chiaro: non mettete in dubbio la mia onestà, il mio onore, non permettetevi di infangare la mia persona".

Stroppa chiude quindi il suo post con una stoccata a Travaglio: "Non ho bisogno della sua stima - scrive - penso che il mondo sia molto più grande de 'Il Fatto Quotidiano' e non credo sia un caso se le mie ultime ricerche sono state pubblicate con il 'Washington Post', 'Associated Press', 'Wall Street Journal' e non con il suo giornale. E le assicuro che non è un caso nemmeno il fatto che quando voglio capire di economia, tecnologia, cultura, geo politica non leggo il suo quotidiano (...) Caro direttore Travaglio la coscienza è quella cosa che quando siamo soli ci guarda e non possiamo nasconderci. Mi auguro che lei possa affrontarla a testa alta".

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