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Etruria, parla Carrai: "Renzi non sapeva nulla"

22 dicembre 2017 | 09.46
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(Fotogramma)
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"Avvilito da questo clima politico così modesto e raccapricciante, mediaticamente e politicamente molto violento. Sono stato scaraventato in mezzo a questo agone deviato e deviante. Il mio indirizzo mail privato è stato pubblicato da giornali e TV...". Marco Carrai torna sul caso Etruria in un'intervista al Corriere della Sera e dalle pagine del quotidiano spiega: "Io non sono un politico, non appartengo a nessun partito e non mi cibo di questi banchetti mediatici. Se in quella banca c'era il padre della Boschi a me non interessava e tuttora interessa niente. Io, ora come all'epoca, ero ambasciator privato. Tanto che, infatti, Renzi non sapeva nulla"

"Non mi occupavo di Etruria - ribadisce Carrai -, ma della Banca Federico del Vecchio, controllata da Etruria. Il mio cliente, che stava lavorando sul dossier della Federico del Vecchio, era interessato a sapere se Unicredit chiudesse o meno su Etruria. Il suo legittimo interesse era sapere chi fosse il futuro proprietario della banca. Domandare è lecito". E quando gli viene chieste se la sollecitazione presente nella mail inviata a Ghizzoni non fosse in realtà una pressione sull'ex ad di Unicredit, il membro del Cda della fondazione Open risponde: "Ho gentilmente sollecitato i tempi della risposta, non la sostanza della risposta: il tempo del business economico non è un tempo di ruminatio. Per questo ho voluto portar rispetto premettendo 'nel rispetto dei ruoli'".

Negando di aver parlato con Renzi del suo ruolo di consulente su Banca Etruria, Carrai rincara la dose: "Mi fa specie infatti che un autorevole giornalista abbia scritto che avrei dovuto parlarne al presidente del Consiglio. Se lo avessi fatto, oggi si direbbe che il sottoscritto si era fatto autorizzare da Renzi per l’acquisto della Banca Del Vecchio".

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