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M5S: "Fake news che indagati saranno candidabili"

30 dicembre 2017 | 20.31
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(Adnkronos)
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"Fake news" che "secondo le nuove regole del Movimento 5 Stelle anche gli indagati saranno candidabili. È falso". È quanto precisa il MoVimento 5 Stelle in una nota. "C'è scritto infatti nel codice etico -prosegue il comunicato - che il portavoce dovrà 'rinunciare alla propria candidatura nel caso in cui, avuta notizia dell’esistenza di un procedimento penale a proprio carico, emergano elementi idonei a far ritenere la condotta lesiva dei valori, dei principi o dell’immagine del MoVimento 5 Stelle, a prescindere dall’esito e dagli sviluppi del procedimento penale accettando, ora per allora, le determinazioni che sul punto gli Organi dell’Associazione a ciò deputati riterranno di esprimere'".

Nel Codice è scritto anche che "la ricezione, da parte del portavoce, di 'informazioni di garanzia' o di un 'avviso di conclusione delle indagini' non comporta alcuna automatica valutazione di gravità dei comportamenti potenzialmente tenuti dal portavoce stesso".

MULTE - "Ciascun parlamentare italiano, europeo e Consigliere Regionale eletto all’esito di una competizione elettorale nella quale si sia presentato sotto il simbolo del MoVimento 5 Stelle si obbliga a rinunciare ad ogni trattamento pensionistico privilegiato e all’assegno di fine mandato, a doppie indennità e a doppi rimborsi" si legge nel Codice etico del Movimento Cinque Stelle, all'articolo 5.

Articolo che conferma le anticipazioni della vigilia circa la sanzione a carico di chi si ritrova fuori per scelta o sanzione: siccome gli oneri per l’attività politica e le campagne elettorali sono integralmente a carico del MoVimento 5 Stelle, ciascun parlamentare, in caso di espulsione dal Gruppo o dal Movimento, abbandono degli stessi, ma anche di dimissioni anticipate dalla carica non determinate da gravi ragioni personali e/o di salute ma da motivi di dissenso politico, "sarà obbligato a pagare al Movimento 5 Stelle, entro dieci giorni dalla data di accadimento di uno degli eventi sopra indicati, a titolo di penale, la somma di € 100.000,00 quale indennizzo per gli oneri sopra indicati per l’elezione del parlamentare stesso".

OBBLIGHI ELETTI - Fra i numerosi e dettagliati obblighi a carico dei portavoce M5S, il Codice etico reso noto oggi dispone all'articolo 3 quelli di "compiere ogni atto funzionale all’attuazione e realizzazione del programma del MoVimento 5 Stelle e ad astenersi da qualsivoglia comportamento che possa risultare di ostacolo per l’attuazione e realizzazione del programma medesimo"; "sostenere all’interno delle rispettive assemblee i Sindaci ed i Presidenti di Regione eletti sotto il simbolo del MoVimento 5 Stelle".

C'è anche l'obbligo di "votare la fiducia, ogni qualvolta ciò si renda necessario, ai governi presieduti da un presidente del Consiglio dei ministri espressione del Movimento 5 Stelle". C'è, inoltre, l'obbligo di "contribuire personalmente all’attività del Movimento 5 Stelle con uno specifico onere di concorso economico, proporzionale alle indennità percepite per coloro che sono eletti ovvero designati nelle istituzioni".

I portavoce sono tenuti, quindi, "a garantire una piena trasparenza patrimoniale fornendo i dati relativi alle attività professionali svolte, i redditi e gli incarichi ricevuti con i relativi compensi nonché segnalare situazioni di potenziale conflitto di interesse tra la propria posizione personale e i compiti svolti in ragione del ruolo; a evitare il cumulo di mandati in organi politico-istituzionali eletti a suffragio universale; a non conferire alcun incarico come assistente a conviventi, affini o persone con rapporto di parentela fino al secondo grado di qualunque altro portavoce eletto nel medesimo consesso (intendendosi come tale il Parlamento nelle sue articolazioni), anche a titolo gratuito".

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