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Berlusconi: "Deficit azzerato entro il 2020"

24 gennaio 2018 | 10.35
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(Xinhua)
(Xinhua)

"Abbiamo intenzione di mantenere gli impegni assunti dall'Italia nei confronti dell'Europa", compreso il parametro del 3 per cento, "sempre che sia possibile". Lo dice Silvio Berlusconi, ospite di Radio 24.

Berlusconi ha quindi espresso l'auspicio di mantenere l'impegno ad azzerare il deficit entro il 2020. Quanto al parametro del 3 per cento, con Matteo Salvini "abbiamo detto la stessa cosa. Io ho detto che probabilmente era una cosa sbagliata, però siccome ci siamo impegnati a farlo, se possibile lo manterremo. Non è una cosa che ci deve far vivere in pena, dipende dall'andamento della nostra economia se mantenerlo o meno. Superare il 3 per cento in effetti non è nulla di scandaloso, ma rispetto agli impegni assunti io preferisco mantenere gli impegni, sempre che sia possibile".

"Noi - ricorda il leader di Forza Italia - dobbiamo anche diminuire il debito pubblico, si diminuisce con lo sviluppo dell'economia, per cui il numeratore, il 134 per cento, diminuisce rispetto al pil man mano che aumenta il denominatore, che oggi è falsato da quello che è il reddito sommerso".

FLAT TAX - Berlusconi torna poi sulla flat tax. "Non possiamo permetterci di tagliare le tasse in deficit, la flat tax non peggiora i conti pubblici, li migliora, deve aumentare il gettito" dice il Cavaliere.

"Noi vogliamo tenere i conti in ordine dal principio - assicura - quindi all'inizio la flat tax verrà coperta dalla razionalizzazione della giungla delle detrazioni, delle deduzioni, degli incentivi e prima di tutto dall'emersione del sommerso. Con queste coperture potremmo fissare l'aliquota della flat tax inizialmente al 23 per cento per poi progressivamente scendere, man mano che gli effetti positivi della flat tax si manifesteranno, magari fino al 15 per cento. E' lo stesso percorso che ha seguito, ad esempio, la Federazione russa che oggi è arrivata addirittura al 13 per cento".

"Vedremo se aumentare le pene per chi vuole svicolare dalla correttezza fiscale" afferma poi Berlusconi.

LAZIO - "Oggi riprenderemo a parlare anche del Lazio" e per quanto riguarda l'eventuale candidatura a presidente di Stefano Parisi "sarà qualcosa che decideremo insieme agli altri nelle prossime ore" dice il leader di Forza Italia.

Ad Arcore è ripresa questa mattina, alle 9.30, la riunione tra il Cavaliere e lo stato maggiore del partito per sbloccare lo stallo nel centrodestra sulla scelta del governatore che dovrà sfidare Nicola Zingaretti alle regionali del 4 marzo. In campo, riferiscono fonti parlamentari, resta il nome di Parisi. Il leader di Energie per l'Italia potrebbe mettere d'accordo tutti e far superare i veti incrociati tra alleati.

La partita, dunque, resta aperta. Prima che spuntasse l'ipotesi Parisi i papabili per la Pisana sono sempre stati tre: l'azzurro Maurizio Gasparri, il capogruppo alla Camera di Fdi, Fabio Rampelli, e il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, che non intende mollare la presa ed è determinato a correre da solo.

Sul tavolo di Berlusconi anche il nodo della ripartizione dei collegi maggioritari con Fdi, Lega e 'quarta gamba' e l'indicazione dei capolista azzurri nel proporzionale. Oggi, raccontano fonti azzurre, i coordinatori regionali forzisti saranno ricevuti separatamente a Villa San Martino: in quell'occasione dovranno consegnare la bozza dei nomi da candidare in lista.

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