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Accuse e veleni

19 febbraio 2018 | 08.45
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Roberto De Luca (foto da Facebook)
Roberto De Luca (foto da Facebook)

Lui l'ha definito "un atto doveroso", reso necessario in seguito a "una vicenda obiettivamente ambigua, oscura e oscura, nella quale sono stato coinvolto mio malgrado". Roberto De Luca, figlio del governatore della Campania ha annunciato ieri le dimissioni da assessore al Bilancio al Comune di Salerno , dopo la bufera scatenata dalla videoinchiesta di 'Fanpage' su presunti casi di corruzione legati al trasporto e allo smaltimento dei rifiuti in Campania, che ha fatto scattare un’indagine alla Procura di Napoli.

De Luca jr, indagato per corruzione dalla Procura di Napoli, ha annunciato il suo passo indietro durante un appuntamento elettorale del Pd al Grand Hotel Salerno, sul lungomare della cittadina campana, al quale era presente anche suo padre Vincenzo. "Non voglio rappresentare un alibi per nessuno e voglio tutelare il mio partito, l'istituzione che rappresento e la mia famiglia - ha spiegato -. Ecco perché rimetto il mio mandato al sindaco".

Il figlio del governatore della Campania si è detto "assolutamente tranquillo" ed ha espresso "massima fiducia nell'operato della magistratura”. "E' un atto doveroso - ha ribadito - per sottrarre qualsiasi tipo di alibi a tutti quanti e per consentire di proseguire questa campagna elettorale con ancora più slancio e determinazione".

Quanto al video di 'Fanpage', De Luca jr ha detto di averlo "visto senza audio, perché non avevo lo stomaco, ma si capisce che c'è stata un'attività di provocazione addirittura ingaggiando personaggi di dubbia moralità. Per carità, hanno pagato il loro debito con la giustizia, ma sembra quasi che ora siano loro i giustizieri mascherati".

Sempre ieri, a infiammare ulteriormente un clima già arroventato, c'è stato il caso di Gaia Bozza, una reporter di 'Fanpage', inviata a seguire l’appuntamento elettorale al Grand Hotel Salerno, che ha denunciato l'aggressione subita da una donna. La cronista ha riferito di essere stata spintonata, poi la donna "ha preso a schiaffi la telecamera e ha provato a colpire anche me, poi è stata allontanata". La reporter ha parlato di "un brutto clima, ma - ha ribadito - facciamo semplicemente il nostro lavoro".

Sulla vicenda De Luca è intervenuto anche il segretario del Pd, Matteo Renzi. "Sono un garantista - ha detto a 'Non è l’Arena' - non avrei mai chiesto le dimissioni per un avviso di garanzia”. Il segretario dem ha quindi ribadito: "La cosa in sé è molto strana. De Luca ha detto che verrà fuori che non c'entra niente. E ha detto che si dimette, per le polemiche in campagna elettorale. Ma siccome Di Maio gli ha dato dell'assassino, una parola grossa, a me piace l'idea che De Luca lo quereli e Di Maio rinunci all'immunità parlamentare. Staccherei pop corn e biglietto per vedere l'udienza in tribunale di chi gli dice assassino".

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