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Da autonomia a riforma Imu-Tasi, la piattaforma dei sindaci

21 febbraio 2018 | 18.37
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Il presidente di Anci Antonio Decaro (Fotogramma)
Il presidente di Anci Antonio Decaro (Fotogramma)

Più autonomia fiscale, una riforma della tassazione sulla casa unificando Imu e Tasi con l'obiettivo di semplificare la vita ai cittadini, proseguire sulla strada del riordino istituzionale rimettendo mano alla legge Delrio per le città metropolitane e per dare un futuro reale alle Province. I sindaci 'dettano' l'agenda alle forze politiche, a pochi giorni dalle elezioni, con una piattaforma di proposte per il nuovo governo e parlamento.

"Vorremmo essere dotati di autonomia sulla leva fiscale, in questi anni la capacità fiscale dei Comuni è stata compressa e limitata. Vorremmo avere dei limiti, ma poterci muovere, all'interno di quei limiti, in piena autonomia", spiega all'Adnkronos il sindaco di Bari e presidente dell'Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci) Antonio Decaro che rilancia una proposta alla quale, già anni fa, si era lavorato: "Bisogna unificare Imu e Tasi. Non è una richiesta a vantaggio delle amministrazioni comunali, ma una semplificazione a vantaggio dei cittadini".

PERSONALE DEI COMUNI - Anche sul fronte del personale da assumere i sindaci vogliono essere più liberi di regolarsi sulla base delle esigenze della propria amministrazione: "Vogliamo un limite alla spesa del personale, che può essere anche una percentuale rispetto alla spesa complessiva, ma all'interno di quella spesa vogliamo poterci muovere in autonomia".

RIORDINO ISTITUZIONALE - I sindaci da tempo chiedono un tagliando alla legge Delrio sulle città metropolitane e sulle Province 'sopravvissute' al referendum del 4 dicembre: "Dobbiamo dare alle Province anche una prospettiva che non può essere solo quella della manutenzione su strade e scuole. Potrebbero diventare, come stanno diventando le città metropolitane, le 'case dei Comuni' cioè un posto in cui i Comuni possano fare la programmazione, la pianificazione".

PICCOLI COMUNI -Ancora, i Comuni chiedono al nuovo governo e al nuovo parlamento misure ad hoc per i piccoli comuni. "Vorremmo portare a compimento quella norma che avevamo scritto insieme al governo, quando c'era il ministro Costa, e che non obbliga i Comuni né alle fusioni né alla gestione associata delle funzioni, ma che incentiva le gestioni associate in maniera volontaria". Decaro ricorda che "alcune funzioni" vengono già gestite in maniera associata come ad esempio "i servizi sociali" ma sulla stessa strada si potrebbe pensare ad esempio alla gestione associata del "personale o della polizia locale" incentivandole.

AGENDA URBANA - I primi cittadini vogliono continuare a scrivere insieme al governo "l'agenda urbana" come hanno fatto negli ultimi mesi su temi come la sicurezza, l'immigrazione fino alla lotta alla povertà. E non ci stanno ad essere spesso sbattuti in prima pagina per un avviso di garanzia: "Abbiamo bisogno di una campagna 'reputazionale' nei confronti dei sindaci, che come dice Mattarella sono il terminale più esposto della Repubblica".

ABUSO D'UFFICIO - "I sindaci firmano centinaia di atti, hanno la responsabilità della salute, della protezione civile, quantità di responsabilità che nessuna figura istituzionale ha. E per assurdo, anziché essere tutelati, sono anche i più esposti - prosegue Decaro - Non esistono altre figure istituzionali per le quali una condanna in primo grado per abuso di ufficio porta il sindaco alla sospensione per 18 mesi in base alla legge Severino. E le altre figure istituzionali, consiglieri regionali o parlamentari, non firmano gli stessi atti che firma un sindaco". "Il reato di abuso d'ufficio - osserva Decaro ricordando che sull'argomento è intervenuto lo stesso presidente dell'Anac Raffaele Cantone - è l'indagine più facile da aprire nei confronti di un sindaco e può capitare perché davvero un sindaco firma migliaia di atti all'anni. Basta una denuncia o una segnalazione". "Non chiediamo di togliere" il reato di abuso di ufficio "ma o viene messa anche agli altri la sospensione di 18 mesi per il reato di abuso di ufficio" in base alla legge Severino "o venga tolta pure ai sindaci. Vogliamo essere equiparati alle altre figure istituzionali visto che siamo la figura istituzionale più esposta". "Noi stiamo cercando di spiegare al Paese che in questa maniera diventa difficile, soprattutto nei comuni più piccoli, fare il sindaco", prosegue Decaro. "Significa davvero fare volontariato, senza avere risorse e personale - precisa - E poi ti ritrovi come il sindaco di Gombito (Cremona), Massimo Caravaggio, multato per aver tagliato dei rami".

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