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Sondaggi tra divieti e gossip

27 febbraio 2018 | 16.32
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Rosatellum dei misteri: la complessità del nuovo sistema elettorale manda in fibrillazione il gossip pre-voto, accentuando la suspense provocata dal divieto di pubblicazione dei sondaggi. A pochi giorni dalle elezioni, e nel giorno in cui l'Agcom rende noti provvedimenti contro diverse testate e trasmissioni televisive che avrebbero violato le apposite disposizioni della legge sulla par condicio, si fa sempre più intenso il 'pissi pissi bau bau' fra addetti ai lavori, e non solo. Il fenomeno è legato ai sondaggi riservati, che circolano eccome, nei partiti e a livello di operatori economici e finanziari, di esperti e accademici, e che non possono rientrare nel divieto in vigore per gli ultimi 15 giorni prima del voto.

In Parlamento, per esempio, l'atmosfera si è fatta 'carbonara': non solo perché di deputati candidati se ne vedono pochi, ma anche perché nei gruppi parlamentari sono in pochi a detenere la merce preziosa del rilevamento più aggiornato e tendono ad escludere gli esterni all''inner circle'. Qualcosa trapela sugli organi di informazione, sotto forma di indiscrezione di questo o quell'altro esponente politico che sdrammatizza la portata del calo di consensi o che enfatizza lo 0,5% di incremento, misura di vita o di morte nel caso di partiti al limite dello sbarramento del 3%.

D'altronde, anche i siti sorti per eludere il divieto di pubblicazione, a base di gare ippiche o conclavi, sono sotto lo 'schiaffo' dell'Agcom. E così anche a livello sociologico diventa inevitabile notare nei salotti più o meno esclusivi come durante il più innocuo degli 'aperi-cena' l'infittirsi delle domande un po' complici sull'"aria che tira", sul "chi-vince-chi-perde", sulla base della convinzione che l'interlocutore abbia una rilevazione 'up to date'. Come a esorcizzare il rischio di un nuovo stallo in Parlamento, preludio di un possibile ritorno alle urne.

ROBERTO GERVASO - "Non voglio conoscere l'esito dei sondaggi, né quello delle elezioni. Non me ne importa nulla". La pensa così Roberto Gervaso a proposito dei sondaggi 'carbonari' che circolano in Parlamento a pochi giorni dalle elezioni. Conversando con l'AdnKronos, il giornalista e scrittore ricorda che i "sondaggi non sono infallibili: Benedetto Croce li definiva dei caciocavalli appesi, e Luigi Einaudi diceva che erano delle scatole vuote, non dando loro alcuna importanza".

"Credo - sottolinea Gervaso - che queste elezioni saranno interlocutorie, si tornerà alle urne, vincerà di nuovo il peggiore. Finché arriverà un castigamatti che metterà ordine nel Paese. La gente vuole soltanto ordine e sicurezza e meno tasse. L'uguaglianza e la democrazia sono superstizioni, luoghi comuni. E' un Paese che non ha più niente da offrire, dopo aver offerto il peggio".

L'Italia, dice più in generale Gervaso, "è un Paese sconfitto e spacciato dove non funziona niente e guai se qualcosa funziona. Non risparmio nessuno. Risparmio solo Berlusconi e Gasparri perché sono amici miei. L'Italia è un mix di un bordello, un manicomio, un circo equestre, una camera a gas e un circo Barnum. Io non mi riconosco in nessun partito, non mi riconosco in nessun leader. Voterò perché l'idea che vincano i grillini mi fa rabbrividire", conclude Gervaso.

GIGI PROIETTI - "Il silenzio sui sondaggi ha un senso e tale deve rimanere". Nei giorni in cui non fanno che girare sondaggi 'carbonari' in Parlamento e nei partiti proprio alla vigilia del voto e quindi nel periodo in cui sono vietati, Gigi Proietti spiega all'Adnkronos di trovare del tutto logica la previsione dettata dalla legge. "Fra le tante norme questa mi sembra proprio giusta", rimarca.

"Ritengo che sia giusto che l'ultimo periodo non si conoscano i sondaggi perché qualcuno potrebbe così influenzare il voto - fa notare l'attore romano - Detto questo, allenato dalle altre elezioni, potrei dire che l'andazzo grosso modo si può già individuare. La situazione è talmente fluida! - esclama ironico l'attore romano - Tanto per usare un eufemismo. Se, però, l'astensione prevista dovesse invece diminuire di molto allora potrebbe esserci qualche sopresa... ma non so in quale parte. Al momento, comunque, sono tutti talmente là davanti o tutti talmente là dietro", scherza Proietti.

"Se qualcuno tira fuori dei sondaggi adesso, può far pensare che siano falsi. Insomma potrei dire che è un indizio", sorride Proietti che sta girando la fiction 'gialla' 'Una pallottola nel cuore 3' dove veste i panni del giornalista di nera Bruno Palmieri.

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