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Ai ferri corti

23 marzo 2018 | 19.43
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(Fotogramma)
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E' muro contro muro tra Forza Italia e Lega. E la coalizione rischia di rompersi sul più bello. Matteo Salvini fa la mossa del cavallo e apre le danze lanciando Anna Maria Bernini al posto di Paolo Romani come candidato azzurro, espressione della coalizione a palazzo Madama.

MA lei, in serata, via Twitter si sfila: ''È del tutto evidente che sono indisponibile ad essere il candidato di altri senza il sostegno del presidente Berlusconi e del mio partito" scrive sul social network.

E' un errore porre veti "ma sbaglia anche chi si arrocca su un solo nome" aveva avvertito in giornata il segretario del Carroccio. ''Ognuno di noi deve parlare con tutti e mettersi di lato e noi della Lega ci siamo messi di lato di un chilometro e abbiamo votato la Bernini per amore del Paese ed è l'unico modo per evitare l'abbraccio Pd-M5S per eleggere il presidente del Senato''. Giancarlo Giorgetti, numero due di via Bellerio, rincara la dose: ''Il voto per la Bernini è una provocazione utile per muovere le acque. Vediamo cosa dicono i Cinque Stelle".

BERLUSCONI - Amareggiato e adirato per il contropiede del suo principale alleato, che ha il sapore di una vera e propria sfida, Silvio Berlusconi convoca a palazzo Grazioli una sorta 'consiglio di guerra' e controbatte con una nota di fuoco del partito, che non esclude la rottura dell'alleanza: "I voti alla Bernini, strumentalmente utilizzata, sono da considerarsi un atto di ostilità a freddo della Lega che da un lato rompe l'unità della coalizione di centrodestra e dall'altro smaschera il progetto per un governo Lega-M5S''.

Il Cavaliere, raccontano, in queste ultime ore è tra due fuochi: in casa azzurra c'è chi lo tira da una parte e gli consiglia di forzare la mano e arrivare alla quarta votazione in Senato sempre con Romani (convinto che "tirare in ballo il nome della Bernini significa bruciarlo" e che alla fine il soccorso del Pd "spianerà la strada a Forza Italia") e chi, invece, gli suggerisce di fare un passo indietro e cambiare subito cavallo in corsa senza aspettare il segreto dell'urna.

RESA DEI CONTI - Il botta e risposta Salvini-Berlusconi fa presagire una resa dei conti interni, ma i pontieri si sono già messi al lavoro per scongiurare il peggio. ''La notte porta consiglio'' dice un big leghista che seguendo da vicino la pratica delle presidenze, legata a doppio filo con la partita per la formazione del nuovo governo.

L'annuncio di Salvini si presta a due letture tra gli azzurri: alcuni lo considerano un vero e proprio guanto di sfida lanciato al Cavaliere che può preludere a uno strappo clamoroso nella coalizione; altri, invece, ci vedono una mossa per togliere le castagne dal fuoco proprio al leader azzurro, finito in un 'cul de sac'.

SPACCATURA - La situazione è molto difficile, il centrodestra è spaccato in due. Nessuno si fida dell'altro, Berlusconi sospetta l'inciucio M5S-Lega, mentre Salvini teme l'asse Pd-Fi, anche se paventa ufficialmente l'abbraccio mortale Pd-M5S.

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