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Salvini: "Di Maio? Da solo dove va"

28 marzo 2018 | 18.42
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Matteo Salvini (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Matteo Salvini (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Botta e risposta tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Dopo le schermaglie di ieri, il segretario della Lega, a proposito dei numeri per la formazione del governo, dichiara: "Da solo Di Maio dove va? Voglio vederlo trovare 90 voti dalla sera alla mattina. O ci sono accordi chiari prima, oppure la vedo difficile".

La risposta del leader M5S non si fa attendere. "Salvini dice che gli bastano 50 voti - scrive Di Maio su Twitter -. Vuole fare il governo con i 50 voti del Pd di Renzi - si chiede - in accordo con Berlusconi?". E conclude: "Auguri!".

Tra i due si intromette il presidente del Pd Matteo Orfini. "Ragazzi, scusate se interrompo il vostro affettuoso corteggiamento... - scrive ironico su Twitter postando il cinguettio di Di Maio - ma coi voti del Pd non farete alcun governo perché i nostri parlamentari - assicura - staranno all'opposizione. Buon proseguimento".

Dopo il botta e risposta con Di Maio, Salvini torna poi a parlare del nodo governo a 'Matrix' su Radio 105. "Se Di Maio dice 'il presidente del Consiglio lo faccio io, il programma e i ministri li decido io', allora gli dico vai avanti da solo", sottolinea il leader della Lega.

"Detto questo sicuramente lo incontrerò - aggiunge -, come incontrerò altri. E' chiaro che con Martina, Renzi e Delrio difficilmente troverò un accordo visto che negli ultimi sei anni non hanno fatto una cosa sulla quale siamo stati d'accordo".

"Noi - continua - abbiamo preso 6 mln di voti con il simbolo 'Lega Salvini premier', quindi non ho mai nascosto quale è il mio obiettivo e la mia ambizione ma se io mi accorgessi che questo fosse di ostacolo alla nascita di un governo in grado di fare tante buone cose per il Paese, io - ribadisce - non direi 'ho comando io o buonanotte a tutti'".

Salvini si dice "pronto ad accettare" l'incarico di governo, ma "solo - precisa - se sono consapevole che una maggioranza la posso trovare, non vado in Parlamento a fare il fenomeno. Non faccio salti nel buio".

Poi, ironizzando sulle divisioni che, secondo le indiscrezioni, minacciano l'unità del centrodestra, dichiara: "Ogni giorno che passa i rapporti nel centrodestra si fanno sempre più granitici. Siamo tra il granitico e il marmoreo. Siamo arrivati al 37% perché siamo una squadra".

Il centrodestra andrà però con delegazioni separate alle consultazioni al Quirinale: "Ognuno è giusto che porti la sua sensibilità al presidente Mattarella", spiega Salvini al Tg1, ribadendo che le strade della Lega e di Fi non si separeranno: "Ha vinto una squadra, voglio confrontarmi con tutti ma si parte dal centrodestra".

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